Anche Confindustria ribadisce ancora una volta il suo no all’abolizione della riforma Pensioni targata Fornero che quasi tutti i partiti in questa campagna elettorale stanno promettendo di abolire o modificare in caso di vittoria elettorale. Ad eccezione del Partito democratico di Matteo Renzi che guida la coalizione di centrosinistra che invece ritiene difficile rottamare la legge Fornero ma ritiene possibile inserire nuovi elementi di flessibilità in uscita dal lavoro verso nuove forme di pensione anticipata, come l’Anticipo pensionistico volontario per gli over 63 e l’Ape sociali e precoci per le categorie più deboli, misure che l’ex premier promette di estendere qualora dovesse tornare a Palazzo Chigi dopo il 4 marzo.

Pensioni e lavoro, il piano di Confindustria

"Non smontiamo le cose buone fatte" finora su pensioni, lavoro, industria, è l’appello alla politica lanciato ieri a Verona dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia nel corso Assisi Generali degli industriali. Il messaggio è rivolto "a tutti i partiti". Un appello "senza urlare – ha sottolineato - ma aprendo un dibattito nel Paese, con obiettivi alti". Il leader degli industriali ha difeso tre interventi che hanno funzionato: la riforma pensioni (il riferimento è alla legge Fornero e alla decisione di non toccarla, almeno finora), il Jobs act targato Renzi-Poletti che ha riformato il mercato del lavoro abolendo tra l’altro l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, il piano industria 4.0 per gli investimenti delle imprese.

Su questi tre punti, ha detto Boccia, la Francia vuole imitare l’Italia.

‘Legge Fornero e Jobs act sono intoccabili’

Secondo il leader di Confindustria il nostro Paese può crescere "al 2%". La vera mission, per gli industriali, è l’occupazione, la crescita, la riduzione del debito che comunque rappresentano le “precondizioni”.

Questo, in buona sostanza, lo “slogan” dell’associazione più rappresentativa degli imprenditori italiani: “Più lavoro, più crescita, meno debito”. Per raggiungere questi obiettivi ambiziosi, però, occorre "non smontare – ha sottolineato Vincenzo Boccia - le buone riforme fatte: jobs act, pensioni e 4.0". Confindustria spiega che nel piano per lo sviluppo del Paese illustrato alle forze politiche ha indicato tutte le copertura finanziarie degli interventi proposti e chiede ai partiti politici di fare altrettanto.