Il segretario federale della Lega Matteo Salvini ancora in prima linea per l'abolizione definitiva della precedente riforma pensionistica che a partire dal 2012 ha penalizzato gran parte dei lavoratori e pensionati italiani. Nonostante il no dei maggiori organi comunitari, infatti, il candidato premier starebbe cercando le alleanze necessarie per dare il via alla misura.

Quota 100 per maggiore flessibilità

Sull'agenda politica del nuovo Parlamento, ci sarebbe anche l'introduzione del meccanismo di Quota 100, una misura gettonata che potrebbe garantire maggiore flessibilità in uscita a partire dai 60 anni di età anagrafica accompagnati da 40 anni di versamenti contributivi, in modo tale che la somma dell'età anagrafica con gli anni di anzianità contributiva sia uguale a 100.

Una proposta contenuta anche nel programma elettorale del Movimento 5 Stelle assieme al meccanismo di Quota 41 che andrebbe incontro ai lavoratori precoci che hanno iniziato a lavorare in giovane età e che hanno maturato 41 anni di versamenti contributivi.

Come affermato dallo stesso Salvini, l'accordo per la presidenza delle due camere del Parlamento è stato trovato ma bisogna pensare anche alle misure da adottare sul fronte previdenziale. In primo luogo, c'è l'abolizione della riforma Fornero che negli ultimi tempi ha scatenato non poche polemiche visto che il Paese potrebbe incappare in una situazione finanziaria negativa. Il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, infatti, avrebbe espresso parere negativo.

Salvini verso nuove alleanze?

Il leader del Carroccio, come affermato su "Telelombardia", sarebbe in cerca di alleanze per cancellare le rigide norme introdotte dalla riforma previdenziale del 2012. "Chi ci ha votato, ci ha dato fiducia per fare cose come l'abolizione della legge Fornero. Su questo dovremo vedere in Parlamento chi ci sta", ha spiegato ricordando i punti cardine contenuti nei vari programmi elettorali come ad esempio il cosiddetto reddito di cittadinanza ipotizzato dagli esponenti del Movimento 5 Stelle e sul quale anche Salvini sembrerebbe essere d'accordo.

"Se fosse uno strumento per restare a casa a non fare nulla io dico no", ha spiegato il candidato Premier, al momento impegnato con la formazione del nuovo esecutivo per dare finalmente vita alle misure che andrebbero a garantire una maggiore flessibilità in uscita.