Nessuna abolizione della Legge Fornero, anche se Mattarella deciderà di fare un Governo con Lega e Movimento 5 Stelle. Questo è un po’ il sentore che hanno gli italiani a oltre un mese dal voto. Le proposte post elezioni che stanno emergendo non sembrano quelle che hanno convinto gli italiani al ‘voto di cambiamento’. Sia Brambilla, Lega, che Tridico, del movimento 5 Stelle, hanno scatenato non poche polemiche sul web. Il primo ha proposto una controriforma in 5 punti, che nulla c’entra con l’abolizione osannata da Salvini; l’altro ha spiegato a Radio Capital che si potrebbe andare verso i coefficienti di usura per riformare la Fornero.
I lavoratori si chiedono: ennesima fregatura?
Riforma pensioni 2019, ennesima fregatura alle porte?
Se da un lato ancora vi è chi spera che il Governo che salirà alla guida del Paese possa essere composto da Salvini e Di Maio ossia i due leader che maggiormente , in corso di programma elettorale, avevano proposto l’abolizione o comunque una radicale modifica della Fornero, vi è già chi urla allo scandalo e richiede di poter andare alle urna.
Sui Social i lavoratori non sono per nulla favorevoli alle ultime proposte messe in campo dai tecnici dei due schieramenti. Per la Lega, se escludiamo Salvini che continua a parlare di abolizione, è sceso in campo Brambilla, che ha redatto il capitolo previdenziale del Carroccio e che è anche presidente del Centro studi e ricerche di Itinerari previdenziali, che ha parlato di controriforma.
Tra i punti, 5 per l’esattezza, che porterebbero alla modifica della Legge Fornero, spiccano la quota 100 e la quota 41, ma con dei paletti. Mentre per il Movimento 5 Stelle è sceso in campo, su Radio Capital, Tridico, economista e prossimo, se ci fosse un Governo 5 stelle, ministro del welfare. Nessuna abolizione, ma uno studio sui coefficienti di usura ‘personalizzati’ per ogni lavoratore.
Pensioni 2018, no ai paletti
I lavoratori non hanno preso di buon grado le misure proposte né la quota 100 a partire dai 64 anni anagrafici e 36 contributivi, né la quota 41 con assegno calcolato con contributivo. Per entrambe le misure possibili soltanto 2 anni figurativi nel conteggio dei contributi. Ora anche la proposta di Tridico di andare verso una mappa dei mestieri più pesanti, affinché vi siano distinzioni tra i lavoratori con carriere diverse, non ha convinto.
In quanto le differenze rispetto agli attuali mestieri gravosi, proposti dal Governo precedente, non sembrano così evidenti e poi perché la proposta di accesso alla pensione a partire da 60 anni per chi ha 40 anni di contributi non ha convinto i precoci.
Insomma le richieste dei lavoratori sono chiare: stop all’incremento dell’età pensionabile determinato dall’aumento dell’aspettativa di vita, sì alla quota 100, ma senza paletti, sì alla quota 41 per quanti hanno già versato 41 anni di contributi indipendentemente dall’età del richiedente. A conti fatti, dicono i lavoratori sui gruppi social, se le cose non cambiassero in questo senso, ma si modificasse la Fornero con le proposte suddette, forse sarebbe meglio non toccare nulla.
Per taluni, dicono, potrebbe divenire perfino una riforma peggiorativa. Come spiega bene Mauro D’Achille, amministratore del gruppo 'Lavoro e Pensioni: problemi e soluzioni', uno stralcio delle sue parole.
Pensioni precoci, il peggio deve ancora arrivare?
Per i precoci si prevedono due provvedimenti peggiorativi, spiega D’Achille parlando della proposta di Brambilla della Lega. Poi precisa: 'Il calcolo dell’importo pensionistico contributivo anche per il periodo 1996/2011, e due soli anni di versamenti figurativi a fronte degli attuali cinque'.
Una discriminazione enorme, ci tiene a precisare, specie per le donne, se hanno due figli non possono più usufruire di altri contributi figurativi, e per quanti hanno una storia sanitaria complessa che ha richiesto più ricoveri.
'Due anni di assenza per malattia in 41 di lavoro sono pochi e facili da raggiungere - conclude - per cardiopatici, diabetici, dializzati e oncologici'. Voi cosa ne pensate delle misure proposte da Brambilla e Tridico?