Anche aprile è passato e con lo stipendio percepito dai lavoratori statali della Scuola o di Forze Armate e Forze dell’Ordine, nulla è stato erogato alla voce arretrati o aumenti di stipendio. Da mesi militari, Carabinieri, poliziotti e tutti i lavoratori del comparto Difesa e Sicurezza, aspettano di ricevere gli arretrati per il 2016, il 2017 (con le prime mensilità del 2018) e l’aumento previsto dal nuovo contratto ormai sottoscritto. Lo stesso discorso vale per insegnanti, maestri, professori, assistenti tecnici o amministrativi e bidelli del comparto scuola.
Con l’arrivo di Maggio adesso si spera che questo sia il mese giusto per avere quantomeno gli arretrati spettanti dal giorno di decorrenza del nuovo contratto, cioè gennaio 2016. Tra cedolini, buste paga, emissioni speciali e cifre, ecco il punto della situazione ad oggi 2 maggio.
Arretrati a maggio?
Per i settori delle Forze Armate o di Polizia e dell’Istruzione, il rinnovo di contratto è giunto già nel mese di febbraio ma il suo iter non è ancora completo. Solo i lavoratori cosiddetti ministeriali, quelli del comparto centrale della PA hanno visto la partita chiusa lo scorso mese di marzo quando lo stipendio percepito ha visto l’aumento pattuito e con un cedolino ad emissione speciale furono elargiti gli arretrati.
Il rinnovo per il comparto delle funzioni centrali però fu il primo ad essere fatto dai sindacati e dall’Aran, con diversi mesi di anticipo rispetto agli altri settori della PA, cioè già a dicembre 2017. I decreti che il Presidente della Repubblica ha firmato e che ufficializzavano il rinnovo del contratto per il comparto della difesa e della sicurezza, hanno già superato lo step della validazione da parte della Corte dei Conti lo scorso aprile.
Questi atti però non possono ancora essere messi in pratica perché manca la loro pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che consentirebbe al sistema NoiPa ed al Ministero di aggiornare il tutto. Ipotizzare un repentino cambio di passo, con un imminente pubblicazione dei decreti in Gazzetta e con la conseguenza di chiudere l’operazione con il cedolino di maggio appare esercizio azzardato e senza riscontri ufficiali da parte dei Ministeri.
Restando nel campo delle ipotesi, appare probabile che a maggio (cosa confermata da diverse indiscrezioni che però sono ufficiose), a cavallo con l’erogazione dello stipendio normale (quindi senza aumenti), venga prodotta una emissione speciale di un cedolino con l’erogazione dei soli arretrati spettanti per il biennio scorso. Stesse problematiche si registrano per i cedolini e gli stipendi nel comparto della scuola e stesse ipotesi trovano applicazione anche per insegnanti e personale Ata.
Aumenti a giugno?
Dal punto di vista tecnico infatti, NoiPa deve aggiornare tutto il sistema dei conteggi dello stipendio alla luce delle novità salariali prodotte dai nuovi contratti, procedura che non può essere messa in atto senza la pubblicazione dei decreti in Gazzetta.
Lo spazio temporale che consente a NoiPa di adeguare il sistema con le nuove tabelle, ai nuovi minimi tabellari di stipendio, all’elemento perequativo e a tutto il resto, come previsto dal nuovo CCNL della scuola per esempio, appare ristretto per far si che la partita si concluda entro fine maggio. Solo per i carabinieri la situazione appare più snella, con la concreta possibilità per questo glorioso corpo, che a maggio si possa chiudere la vicenda anche per gli aumenti stipendiali. Solo i carabinieri infatti non sono passati sotto la totale gestione dei cedolini da parte del sistema NoiPa e di conseguenza, non appena i decreti finiranno in Gazzetta e quindi non appena sarà ufficializzato per davvero il nuovo contratto, arretrati ed aumenti finiranno nelle tasche dei dipendenti.
La conferma arriva anche da un recente articolo pubblicato dal noto quotidiano economico-finanziario “Il Sole 24 Ore” che ipotizza, grazie alle indiscrezioni in suo possesso, che il mese giuso per l’aumento stipendiale sarà il mese di giugno.