Notizie incoraggianti sul fronte del lavoro in Italia. Dopo il triste dato sui poveri in Italia l'ISTAT rivela un dato positivo. A marzo il tasso di occupazione si attesta al 58,3%, valore che è cresciuto di 0,2 punti percentuale rispetto a febbraio e che rappresenta la quota più alta dal 2008, anno in cui è cominciata la grande crisi finanziaria. Proprio dal luglio 2008 non si è mai raggiunto il picco degli occupati registrato a marzo scorso, ossia 23.134.000 unità. Il dato Istat è confermato da Il Sole 24 Ore. Dall'inizio del 2018 sono aumentati gli occupati rispetto all'anno precedente, sia uomini che donne, ma sono soprattutto ultracinquantenni, impiegati per lo più con contratti a tempo determinato.

Disoccupazione e inattività

Facciamo un po' di chiarezza sui termini relativi al lavoro. Gli inattivi sono coloro che non cercano lavoro e non studiano. I disoccupati sono coloro che, per definizione, nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento cercano un lavoro e sono disponibili a svolgerne uno, in pratica si impegnano a cercare lavoro, mandando un curriculum e facendo colloqui di lavoro. Il tasso di disoccupazione di marzo rimane stabile all'11,0%. Questo dato non vuol dire che l'11% degli italiani non ha un lavoro, ma che l'11% della forza lavoro, ossia la somma di occupati e disoccupati, cerca lavoro ma non lo trova. Per i giovani dai 15 ai 24 anni il tasso di disoccupazione scende al 31,7%, con 0,9 punti percentuale in meno rispetto a febbraio.

Anche quest'ultima percentuale va rapportata ai giovani che cercano un lavoro. Sempre secondo l'Istat, nel mese di marzo la disoccupazione si attesta sui livelli più bassi dalla seconda metà del 2012, con 5 punti percentuale in più dei livelli antecedenti la crisi. Calano gli inattivi. Il tasso di inattività scende al 34,3%.

Questo è ancora un dato preoccupante. Nel futuro prossimo ci si augura che diminuiscano sia il tasso di disoccupazione che quello di inattività.

Lavoro e occupazione giovani priorità del Paese

Il lavoro resta un tema cardine nel nostro Paese a livello politico ed economico. All'indomani della festa del Lavoro dell'1 maggio, la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan, in un comunicato pubblicato sul sito della Cisl, sottolinea che il dato relativo a marzo è rassicurante e incoraggiante, ma non basta.

Occorre affrontare la sfida dell'occupazione nel Mezzogiorno e la disoccupazione giovanile. La manifestazione del primo maggio a Prato, a cui hanno preso parte i rappresentanti dei sindacati Cgl, Cisl, Uil è servita per ricordare che i giovani non devono arrendersi a ricercare il lavoro per la loro dignità. Oggi il compito delle istituzioni è quello di garantire un governo stabile, che intervenga per investire sulle politiche del Lavoro e per incentivare l'occupazione giovanile e i contratti stabili.