Nella manifestazione del primo maggio organizzata da Cgil, Cisl e Uil, per la celebrazione della festa dei Lavoratori che quest'anno si è tenuta a Prato, si è affrontato un tema da tempo dimenticato, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Oltre che porre l'accento sulle malattie professionali nonché sull'aspetto della ricattabilità dei lavoratori.
Sicurezza nei luoghi di lavoro
Lo slogan della manifestazione del primo maggio 2018 è stato 'Sicurezza: il cuore del lavoro'. Nei luoghi di lavoro si fanno corsi sulla sicurezza, se ne parla molto, ma poi di fatto troppi carichi di lavoro (dato i tagli agli organici in tutte le amministrazioni statali, ma anche nel privato), il lavoro nero e sottopagato, nella pratica non realizzano ciò che è scritto sulla carta.
Nel settore privato si è diffuso il malcostume di sfruttare il lavoratore, con orari assurdi o pagandolo molto meno rispetto alle tariffe sindacali del proprio contratto. Anziché andare avanti per la tutela e i diritti dei lavoratori, si è tornati indietro nel tempo, prima della stesura dello Statuto dei Lavoratori.
Il corteo dei lavoratori, che hanno partecipato alla manifestazione, ha visto salire sul palco i leader delle tre confederazioni, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Prima c'è stata la sfilata per le vie di Prato, poi in piazza Duomo, dal palco sono intervenuti i tre rappresentati delle tre maggiori sigle sindacali. Prato è il simbolo della realtà industriale, dove si sono riscontrate in modo netto in questi anni, le tematiche sindacali sulla sicurezza, trattate oggi.
Basti pensare a quante aziende tessili della zona, sono finite nell'occhio della Guardia di Finanza, perché usavano manovalanza cinese, che tenevano rinchiusa nell'azienda stessa con la famiglia in semi-schiavitù, facendo fare loro turni assurdi ed in condizioni igienico sanitarie precarie.
Le parole della Camusso, Furlan e Barbagallo
Nel corso della manifestazione la Camusso, Furlan e Barbagallo hanno deposto una corona al cimitero monumentale di Marcognano, in provincia di Carrara, in onore dei caduti sul lavoro e in ricordo dei dieci lavoratori morti nella cava di marmo nel 1911. La Camusso, intervenendo nella manifestazione, ha parlato di "disattenzione alle norme di sicurezza" sul lavoro (...), aggiungendo che "Non ci sono investimenti su questo tema (...) Inoltre c'è tanta ricattabilità che deriva dalla disoccupazione e dalla precarietà".
Mentre Furlan ha sottolineato che c'è un alto tasso di mortalità tra i lavoratori, parlando "di un bollettino di guerra che nessuno può più accettare". Mentre la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha riconosciuto la centralità della salute e della sicurezza sul lavoro che dev'essere "assolutamente una priorità".
La Camusso, inoltre, ha fatto un lungo discorso sulle malattie professionali, sempre più dilaganti, che stanno riducendo la capacità lavorativa di molti lavoratori. Gli infortuni e le tante malattie professionali che colpiscono oggi i lavoratori, ne stanno riducendo la produttività molto prima della vecchiaia, e spesso ciò è dovuto ai troppi carichi di lavoro gravanti su pochi.
Il discorso di Barbagallo ha puntato sul numero di decessi e d'infortuni sui luoghi di lavoro, sostenendo che i "morti sul lavoro sono come a inizio '900". Poi ha aggiunto: "Si mette al primo posto il profitto" nell'ambiente di lavoro, l'unica soluzione alla mancanza di tutele per il lavoratori dai datori di lavoro è "aumentare le sanzioni".
Stipendi troppo bassi, troppi carichi di lavoro e poco personale, stanno mettendo in ginocchio in ogni ambito il buon funzionamento delle strutture pubbliche. Mentre chi lavora nel privato fa orari assurdi, ed è costretto a sottostare a ricatti, ed a rinunciare ai propri diritti per non perdere il lavoro. C'è poco da festeggiare oggi, è il momento per i partiti politici di rimboccarsi le maniche una volta per tutte. Non perdetevi le nostre news su lavoro, tasse, pensioni e politica, per riceverle cliccare sul tasto segui.