Continuano i lavori per arrivare ad una riforma delle Pensioni che finalmente dia una risposta esaustiva a migliaia di lavoratori che nel 2012 hanno dovuto fare i conti con le rigide norme dettate dalla Riforma Fornero. Come contenuto nel nuovo contratto di governo firmato da Lega e Movimento 5 Stelle, infatti, il meccanismo di quota 100 sarebbe la misura adatta per anticipare l'uscita dall'attività lavorativa e superare definitivamente la precedente legge pensionistica.

Con il sistema delle quote, infatti, secondo le ultime indiscrezioni si darebbe la possibilità a migliaia di lavoratori di accedere alla quiescenza dopo la maturazione di almeno 60 anni di età anagrafica accompagnati dai 40 di versamenti contributivi.

Una proposta lanciata a margine della campagna elettorale che seppur non abbia ricevuto molti consensi da parte degli economisti e delle varie forze politiche, sembrerebbe ormai data per certa assieme alla Quota 41 a favore dei lavoratori precoci e alla proroga del regime sperimentale donna.

Dubbi da chiarire su Quota 41

Ci sarebbero, però, ancora molti dubbi da chiarire che riguarderebbero principalmente il pensionamento dei cosiddetti lavoratori precoci: non risulta ancora chiaro, infatti, se i lavoratori precoci potranno accedere al pensionamento dopo il raggiungimento di 57 anni di età anagrafica e 43 anni di contribuzione effettiva; in questo caso, dovranno tener conto anche dell'età anagrafica.

Con quota 41, invece, avrebbero la possibilità di accedere alla quiescenza dopo il raggiungimento di 41 anni di contributi indipendentemente dall'età ma bisognerà capire se l'assegno previdenziale sarà ricalcolato secondo il metodo contributivo.

Con Quota 100 in pensione 150 mila lavoratori

Secondo quanto riferito dal quotidiano politico "Italia Oggi", il meccanismo di quota 100 avrebbe degli effetti positivi sul pensionamento del personale della scuola.

Difatti, a partire dal primo settembre 2019 circa 100 mila docenti e 47 mila Ata potranno accedere al pensionamento usufruendo della misura contenuta nel contratto di Governo. Altri, invece, potranno richiedere il pensionamento usufruendo delle misure introdotte con la Legge di Stabilità 2017 come l'Ape Sociale e l'Ape volontaria e quindi, anticipando l'uscita e facendo ricorso al famigerato prestito pensionistico.

Sono questi gli effetti positivi sul mondo della scuola che andrebbe a creare il sistema delle quote lanciato da Lega e M5S; non è escluso, infatti, che con il pensionamento di circa 150 mila lavoratori potrebbero uscire nuovi bandi di concorso per sostituire il personale uscente.