Le ultime novità sulla riforma delle pensioni al 9 maggio 2018 non sono certo delle più rosee. I lavoratori ambivano ad un accordo tra M5S e Lega (come segno di responsabilità nei confronti dei cittadini) per poter sperare nell’abolizione della Legge Fornero (punto condiviso dai due leader). Ma è ormai chiaro che l’accordo difficilmente vi sarà e vi è il rischio di un Governo tecnico. Ma non solo, la Cgil di Modena ha indetto uno sciopero per il 10 maggio. I dettagli ad oggi.

Pensioni 2018, Cgil sciopero di 8 ore: ecco le ragioni

Lo sciopero provinciale del 10 maggio indetto dalla Cgil di Modena, che durerà 8 ore, intende dare continuità a quello del 2 dicembre scorso, e parte dalla rivendicazione di differenti temi, tra questi: contrasto alla precarietà, legge Fornero e rivendicazione del lavoro per i giovani.

Seguirà anche una manifestazione con corteo in città ove interverrà, in conclusione, Manuela Gozzi, segretario generale 'Cgil Modena'. Oltre al tema dell’occupazione e del lavoro, resta centrale il nodo Pensioni, in quanto la legge di Stabilità ha fatto scelte inadeguate per il lavoro e non ha portato a compimento alcune delle misure correttive richieste a gran voce dai sindacati nella seconda fase delle pensioni. Gli italiani si attendevano un accordo di Governo al fine di riprendere il cantiere previdenziale, ora si ha il timore che non solo non verrà abolita la Fornero, ma che un Governo tecnico possa varare riforme, dicono i cittadini sul web, peggiorative.

Ultime pensioni anticipate: cresce la 'paura' di un Governo tecnico e di una riforma peggiorativa

La paura c’è, ed è palese sui social. Gli italiani non solo sono adirati perché si è in una profonda fase di incertezza politica, ma soprattutto perché il loro voto è andato alle 'ortiche’. Si rischia, come dice Barbuti, di andare nuovamente verso un Governo tecnico che nessuno ha votato.

Un Governo che potrebbe, temono i lavoratori, varare misure restrittive. Lo spauracchio del Governo tecnico e della riforma Fornero varata in pochi giorni è ancora vivo. Moreno Barbuti, precoce, scrivendo a Di Maio e Salvini fa notare come le persone si stiano disaffezionando alla politica, che sempre più spesso delude e non desidera fare il bene del Paese.

La paura è che appunto non solo non vedranno la luce le promesse elettorali, quota 41 per tutti e quota 100, fatte in campagna elettorale, ma che un’eventuale manovra bis possa complicare ulteriormente il già grigio quadro previdenziale. E voi cosa ne pensate?