Nel nuovo contratto di Governo appaiono ben chiare le misure in campo previdenziale che sia Lega sia Movimento 5 Stelle intendono approvare per dare un futuro pensionistico agli italiani e rendere più flessibile l'uscita dall'attività lavorativa. Seppur si tratta di due misure contestate, la quota 100 e la quota 41, sarebbero due interventi certi che saranno affrontati nella prossime azioni del nuovo Governo affidato al professore universitario Giuseppe Conte.

Data per certa anche la proroga del regime sperimentale donna che darebbe la possibilità alle lavoratrici di lasciare in anticipo il lavoro dopo il raggiungimento di almeno 57 anni di età anagrafica accompagnati dai 35 anni di contributi effettivamente versati ma saranno costrette ad accettare il ricalcolo contributivo dell'assegno previdenziale.

Probabile eliminazione dell'Ape Sociale

Ci sarebbe poi la famigerata quota 41 da riservare esclusivamente ai lavoratori che hanno iniziato a lavorare in giovane età e quindi, hanno una lunga carriera contributiva alle spalle. Resterebbe da rivedere, però,la cosiddetta Ape Sociale, ovvero, il sussidio fino a 1.500 euro mensili erogato a favore di coloro che hanno raggiunto almeno 63 anni di età anagrafica e che rientrano nelle categorie più economicamente svantaggiate quali: disoccupati che hanno esaurito gli ammortizzatori sociali, i caregivers, gli invalidi al 74 % e gli addetti alle mansioni particolarmente faticose.

Tutti i beneficiari dell'Ape sociale, infatti, non potranno accedere al pensionamento anticipato con il sistema delle quote previsto dal contratto di Governo.

Ciò significa che probabilmente la misura potrebbe essere eliminata al fine di reperire i fondi necessari per finanziare la quota 100 e la quota 41. Servirebbero, infatti, circa 10 miliardi di euro all'anno che la nuova alleanza Lega-Movimento 5 Stelle conta di ricavare tagliando in primis le Pensioni d'oro e i vitalizi ai parlamentari.

Spazio anche alla nona salvaguardia

Resta ancora un argomento aperto, quello riguardante l'adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita: si continuerà a lavorare sul blocco degli scatti automatici che nel 2019 causerebbero l' aumento dell'età pensionabile come più volte ribadito anche dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano. E una parentesi andrebbe aperta anche per quanto riguarda l'approvazione di una nona misura di salvaguardia che garantirebbe una copertura previdenziale a circa 6 mila esodati.