Le ultimissime novità ad oggi sulle pensioni anticipate arrivano dalle ultime indiscrezioni emerse sul programma M5s-Lega per quanto concerne la parte riguardante le Pensioni. I dubbi ruotano intorno soprattutto alla quota 100. Nel contratto diffuso anche su Facebook da Matteo Salvini, parrebbe usufruibile a tutti coloro che sommando età anagrafica e contributiva abbiano raggiunto quota 100 appunto, ma se si pensa alle spiegazioni fornite da Enzo De Fusco, consulente del lavoro, nella scorsa puntata di martedì, la quota 100 sarà usufruibile solo per una platea ben ristretta.

I dettagli e le preoccupazioni dei lavoratori.

Quota 100 davvero per tutti? O solo da 64 anni?

Enzo De Fusco nella puntata della scorsa settimana negli studi di “Dì Martedì”, ha spiegato minuziosamente con il supporto di lavagne e colori a che età si potrebbe andare in pensione con il nuovo Governo. Nello specifico ha elencato le due principali alternative in serbo dal Governo giallo-verde a guida Di Maio-Salvini, quota 41,6 e quota 100 da 64 anni. Il consulente menziona la quota 100, non come semplice somma tra età anagrafica e contributiva ‘libera’, ma come possibilità di uscita anticipata accessibile a partire dai 64 anni e almeno 36 anni di contributi. Il consulente spiega che già solo così, con questi limiti che poco piacciono ai lavoratori, la misura avrebbe un costo notevole.

Solo per il 2019 sarebbero interessati all'uscita fino a tre anni prima ben 1 milione di soggetti e le risorse per permettere loro il pensionamento ammonterebbero a 13 miliardi. Poi nel 2020 la platea degli interessati alla quota 100 aumenterà di altre 300 mila persone, portando la spesa a 17.5 miliardi, un esborso oneroso se si considera che il limite indicato è 64+36.

Pensioni 2018, il contratto Lega-M5S non convince per nulla

Nel contratto di Governo del Movimento 5 Stelle e della Lega non si parla solo di quota 100 e pensione anticipata con 41 anni di contributi: la riforma del sistema previdenziale ‘giallo-verde’ prevede anche il reddito di cittadinanza, la proroga Opzione Donna, la separazione fra assistenza e previdenza, il taglio dei vitalizi e delle pensioni d’oro.

Il contratto di Governo menziona solo la parola quota 100 come somma tra età anagrafica e contributiva, dove sta la verità? Brambilla, che ha redatto il contratto previdenziale della Lega, ha sempre spiegato quota 100 con paletti ben precisi, spiegando la difficoltà di abolire in toto la Fornero. I paletti a dir il vero sarebbero imposti anche per la quota 41, che diverrebbe, con il nuovo Governo, stando al video di De Fusco, Quota 41.6, mentre nel contratto si menziona 41 per tutti indipendentemente dall'età. I dubbi sono davvero molti e le persone, gli stessi elettori, chiedono chiarezza a Salvini e Di Maio. Vi è addirittura chi teme che non il nuovo Governo, non vi sarà alcuna miglioria rispetto alla Fornero, ma, anzi, eliminando l’Ape sociale da 63 anni a carico dello Stato, si potrebbe incorrere in peggioramenti rispetto all'attuale riforma previdenziale. Voi cosa ne pensate? Siete fiduciosi?