Luigi Di Maio, nuovo Ministro per lo Sviluppo Economico, è tornato a parlare del reddito di cittadinanza, la misura tanto promossa dal programma del Movimento 5 Stelle, di cui è leader, durante il suo intervento a Ragusa a favore del candidato sindaco grillino Antonio Tringali.

Di Maio ha precisato che il reddito di cittadinanza sarà approvato “il prima possibile” così da essere in linea con quasi i tutti i paesi membri dell’Unione Europea ad eccezione della Grecia. Ma nella strategia del leader del Movimento 5 stelle, la misura non sarà adottabile nell’immediato.

Il problema riguarda infatti sia le risorse economiche sia la necessità di una riforma dei centri per l’impiego che dovranno essere potenziati per far sì che siano non solo di reale sostegno a chi cerca lavoro ma anche di controllo per chi usufruirà di tale beneficio.

Le risorse economiche per attuare il reddito e la pensione di cittadinanza

Di Maio ha assicurato che le coperture finanziarie per attuare tale forma di sostegno alla povertà, ci sono nella misura di poter erogare ai disoccupati e alle famiglie in difficoltà una cifra pari a 780 euro mensili. I fondi economici, infatti, verranno in gran parte richiesti all’Unione Europea in rispetto del regolamento comunitario A8-0292/2017 approvato il 6 ottobre del 2017.

Tale provvedimento ha messo a disposizione il 20% del Fondo Sociale Europeo per consentire agli Stati membri che non l’avessero, l’introduzione appunto di un reddito di sostegno alle fasce deboli.

Il Movimento 5 stelle, nella figura di Di Maio in quanto Ministro del Lavoro e di Savona in quanto Ministro per le politiche comunitarie avrebbero quindi l’intento di chiedere alla Commissione europea un monitoraggio costante di come vengono usate le risorse del FSE, affinché siano destinate esclusivamente al fine per cui sono nate, ovvero il contrasto alla povertà e il favorire l’inclusione sociale.

Rilancio dei centri per l’impiego

Per far sì che tali misure di sostegno vadano a buon fine, però, è necessario in primis riformare i centri per l’impiego, organi indispensabili al corretto funzionamento di tutta la macchina a sostegno del reddito di cittadinanza. A tale scopo il Governo ha deciso di erogare 2 miliardi di euro che dovranno essere finalizzati al potenziamento dei centri per l’impiego, con l’incremento di nuove risorse specializzate affinché possano essere organi di consulenza, oltre che di ricerca di lavoro, affinché i disoccupati possano intraprendere percorsi di formazione nell’attesa di un posto.

Il reddito di cittadinanza infatti verrà erogato come beneficio per un tempo limitato, per un massimo di due anni con l'obbligo per il beneficiario di accettare almeno una delle proposte di lavoro che il centro dell’impiego sarà in grado di proporre.

Quando sarà introdotto il reddito di cittadinanza in Italia?

Di Maio ha specificato che è difficile dare una data precisa, ma stando alle informazioni date dal vicepremier, è facile capire come il 2019 sarà dedicato esclusivamente al potenziamento dei centri per l’impiego e che quindi, il reddito di cittadinanza potrà essere proposto nella Legge di Bilancio 2020, con la sua attuazione quindi solo il primo gennaio dell’anno successivo. Una attesa quindi per i disoccupati italiani, come minimo di un anno e mezzo.