Dopo le indiscrezioni arrivano le prime conferme per quanto riguarda il mondo previdenziale e le novità su cui è al lavoro l’Esecutivo. Nella relazione presentata al Senato ieri sui programmi dei suoi ministeri, il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha confermato le ipotesi di quota 100, quota 41, aumento delle minime e tagli alle Pensioni d’oro. Ecco come funzioneranno queste novità in base alle parole del Vice Premier e capo politico del Movimento 5 Stelle.
Uscita per chi ha 41 anni di anzianità di lavoro
Una nuova finestra per lasciare il lavoro e andare in pensione per quanti hanno raggiunto i 41 anni d'anzianità.
E uscita senza considerare minimamente qualsiasi vincolo anagrafico. Questo quanto ha dichiarato in audizione al Senato Luigi Di Maio. Il sistema oggi è troppo vessatorio per i lavoratori che devono restare al lavoro troppo a lungo. La necessità di prevedere nuovi canali di uscita sta spingendo l’Esecutivo a valutare l’idea di creare una nuova pensione di anzianità con 41 anni di contributi versati. Una misura per i precoci, cioè per quanti hanno iniziato a lavorare molto giovani, ma che dovrebbe essere allargata a tutti. Siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma le parole di Di Maio sembrano più di una conferma su questa particolare misura.
Quota 100
Per molti lavoratori che sommando età e contributi raggiungono la soglia di 100, il Governo valuta l’inserimento della quota 100.
Anche su questo argomento è tornato a parlare di Maio ieri in Senato. La misura che voci e indiscrezioni danno per papabile già con la prossima Legge di Bilancio da approvare entro fine anno è misura su cui il Governo si sta davvero spendendo. Di Maio comunque ha confermato come la misura non potrà comprendere tutte le combinazioni possibili, ma deve essere limitata.
Vanno prima fatti i conti circa la spesa pubblica da sostenere e poi si potrà dare il via alla misura. Un “liberi tutti” come si diceva durante le lunghe settimane della campagna elettorale non è possibile. In pratica quota 100 secondo quanto detto da DI Maio, deve essere limitata ad una ben definita e aggiungeremmo, limitata platea di beneficiari.
Anche se abbastanza vago, Di Maio conferma l’età minima per centrare la misura che dovrebbe essere 64 anni.
Privilegi e minime
Oltre che sulle misure per il superamento della riforma Fornero, Di Maio nella sua esposizione ha toccato altri punti salienti e interessanti per gli italiani. Confermato l’impegno del Governo all’intervento sul lavoro delle donne che quando devono andare in pensione fanno i conti con carriere discontinue e con molte interruzioni, quasi a voler sottintendere il lavoro su opzione donna. L’argomento minime crea l’assist al Vice Premier per rilanciare un cavallo di battaglia del Movimento5 Stelle, la pensione di cittadinanza. Una pensione minima da 780 euro al mese, questa l’idea di Di Maio e dell’Esecutivo per rendere più dignitose le pensioni troppo basse.
Ma come si troveranno i soldi per aumentare le pensioni a quasi 4,5 milioni di pensionati che secondo i dati ufficiali dell’Inps, percepiscono pensioni sotto questi 780 euro al mese? E si arriva ad un altro argomento che sta a cuore ai grillini, il taglio delle pensioni d’oro. Nel discorso Di Maio conferma anche l’imminente discussione sui tagli alle pensioni con importi netti superiori a 4.000 euro al mese. Infatti in settimana all’Ufficio Presidenza della Camera si incardina il provvedimento sul taglio ai vitalizi e sarà l’apriscatole al successivo inervento sulle pensioni d’oro non consone ai contributi versati.