Il Reddito di inclusione vede allargata la platea di destinatari grazie all’abolizione, a partire dal primo luglio, dei requisiti familiari precedentemente richiesti per poter essere inclusi nel beneficio. La novità, prevista dalla Legge di Bilancio 2018, porterà a quota 700 mila le famiglie destinatarie del sussidio grazie al fatto che non sarà più necessaria, per richiedere il sostegno, la presenza di un minorenne o di un disabile nel nucleo familiare.

E’ stata intanto presentata alla Camera una mozione, a firma del Partito Democratico, affinché la misura possa essere ulteriormente finanziata per incrementare il numero di famiglie beneficiarie.

Cambiano i requisiti per il Reddito di inclusione

Il Reddito di inclusione (Rei) è una misura destinata al sostegno delle famiglie economicamente disagiate, introdotto con il decreto legislativo 15 settembre 2017 n. 147, che prevede l’erogazione di un beneficio economico condizionato dall’accettazione di un progetto personalizzato di attivazione e inclusione lavorativa e sociale.

Fin dal momento della sua entrata in vigore, l’accettazione della domanda prevedeva il possesso dei seguenti requisiti legati alla residenza, al reddito e alla composizione del nucleo familiare:

  • cittadinanza di un Paese dell’Unione Europea o di un Paese terzo purché in possesso di un permesso di soggiorno UE per lunghi periodi;
  • reddito Isee non superiore a 6.000 euro, reddito immobiliare entro i 20.000 euro (dal calcolo viene esclusa la residenza di abitazione), patrimonio mobiliare entro i 6.000 euro (soglia elevata di 2.000 euro per ogni componente della famiglia successivo al primo fino ad un massimo di 10.000 euro);
  • presenza all’interno della famiglia del richiedente di un minorenne, oppure di un disabile, di una donna in stato di gravidanza o di un disoccupato ultra 55enne.

Con la novità entrata in vigore dal primo luglio, non è più richiesto quest’ultimo requisito di tipo familiare, rendendo il Reddito di Inclusione la prima misura a carattere universale mai varata in Italia destinata a contrastare la povertà e l'esclusione sociale.

La misura prevede l’erogazione di un sussidio mensile, attraverso l’accredito sulla Carta Rei, variabile da 187,50 a 534 euro a seconda del numero dei componenti della famiglia. Allo stesso tempo, il beneficiario deve impegnarsi a seguire un piano personalizzato destinato a favorirne l’inserimento nel mondo del lavoro.

Estendere il Reddito di inclusione: una mozione del PD

L’eliminazione dei requisiti familiari porteranno, secondo i calcoli dell’Inps, da 500 mila a 700 mila le famiglie che potranno beneficiare del Reddito di inclusione, per un totale di circa 2,5 milioni di cittadini coinvolti. Cifre ancora insufficienti rispetto ai 5 milioni di persone che, sempre secondo l’Istituto della Previdenza Sociale, vivono al di sotto della soglia di povertà nel nostro Paese.

In tema di ampliamento ulteriore della platea dei beneficiari del Rei, si registra un’iniziativa del Partito Democratico che, nei giorni scorsi, ha presentato alla Camera una mozione che mira al finanziamento della misura con ulteriori 3 miliardi di euro da mettere in bilancio a partire dal gennaio 2019. L’esame della mozione è stata calendarizzata per il prossimo 16 luglio, mentre le votazioni sono previste per i giorni immediatamente successivi, 17 e 18 luglio.