Il nuovo Presidente della Commissione Istruzione al Senato, Mario Pittoni, parlamentare della Lega ha presentato un nuovo disegno di legge che potrebbe produrre una svolta nel mondo delle assunzioni nella Scuola. Per le assunzioni dei docenti la proposta mira a concedere la priorità a quelli che hanno superato i 3 anni di servizio nella scuola. In pratica, precedenza ai precari che dopo anni di servizio potranno avere precedenza in fase di assunzione a ruolo. Una importante novità per i precari storici del comparto scuola. Vediamo in estrema sintesi cosa dice la proposta e cosa davvero prevede per questa vasta sfera di lavoratori che da anni sono in attesa di una assunzione definitiva.
Il disegno di legge
Anche senza modificare l’attuale sistema di reclutamento ed assunzione dei docenti, la proposta di Pittoni mette in prima fila gli insegnanti con esperienza pluriennale. Infatti, anche per l’anno scolastico venturo, il 2018-2019 il meccanismo di stabilizzazione dei docenti sarà basato come di consueto su una doppia via. Le graduatorie ad esaurimento (GAE) per il 50% dei posti e l’altra metà per i soggetti che hanno superato il concorso. La novità starebbe nel fatto che ai precari che hanno superato i 36 mesi di insegnamento, senza essere passati a ruolo e quindi sempre con contratti a termine, verrebbe data la priorità sulle cattedre vacanti.
Le nuove assunzioni
L'assunzione però dovrebbe venire effettuata previa verifica dell’effettiva disponibilità di cattedre nell'organico di diritto.
Nessuno stravolgimento però per le graduatorie ad esaurimento, perché la novità riguarderebbe i precari della scuola, cosiddetti storici, cioè di lunga data. Precari che si trovano nelle prime posizioni della graduatoria e quindi vicini al diritto a passare in ruolo. Secondo un recente articolo del quotidiano Italia Oggi, che si spinge a dare una sua interpretazione al disegno di legge, la stabilizzazione di questo precari pluriennali prevedrebbe la nascita di nuovi elenchi, per così dire, paralleli alle GAE e destinati solo a docenti con contratti a tempo determinato superiori a 36 mesi.
Sempre come interpreta la proposta il quotidiano, si apre la possibilità che l'aspirante docente possa entrare definitivamente in ruolo in province e regioni differenti da quelle di appartenenza, ma solo a condizione che tutte le graduatorie della sua provincia siano esaurite.