La Legge di Stabilità 2016 ha introdotto il nuovo bonus part-time per coloro che nonostante abbiano raggiunto i requisiti per accedere alla pensione, decidono di posticipare l'uscita fino ad un massimo di tre anni. Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa AdnKronos, infatti, un lavoratore potrà optare per il bonus accettando un orario di lavoro ridotto ma con contribuzione piena.
Bonus part-time per i lavoratori del settore privato
Si tratta di un ulteriore incentivo concesso dallo Stato a favore di tutti quei lavoratori che decidono di restare a lavoro e che si vedranno aumentare l'importo della pensione.
Da ricordare, però, che i beneficiari del bonus part-time sono esclusivamente i dipendenti appartenenti al settore privato. In particolare, lo stipendio viene integrato nella misura pari ai contributi effettivamente persi a seguito del passaggio dall'orario di lavoro full-time al part-time. L'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, invece, si occuperà di accreditare i contributi nella misura intera con conseguenze positive sull'assegno previdenziale che il lavoratore andrà a percepire nel momento in cui smetterà di lavorare.
Brambilla propone il Superbonus
La Legge di Stabilità 2016, inoltre, stabilisce che beneficiando del cosiddetto bonus part-time, l'orario di lavoro potrà essere ridotto da un minimo del 40 % fino ad un massimo di 60 % salvo diversi accordi con il datore di lavoro.
Intanto, il Governo Conte sta studiando un'ipotesi simile che potrebbe garantire una sorta di bonus in busta paga per coloro che decidono di restare a lavoro anche dopo aver maturato i requisiti per la pensione. Si tratta del superbonus ipotizzato dall'ex sottosegretario al Ministero del Lavoro Alberto Brambilla che verrebbe erogato a favore di tutti quei lavoratori che decidono di continuare a lavorare; una proposta che servirebbe per evitare l'esodo dal lavoro.
Di fondamentale importanza, è che il cosiddetto superbonus erogato in busta paga è completamente esente dall'imposte sui redditi ma per risposte più concrete bisognerà attendere le decisioni che il Governo prenderà in fase di riapertura del cantiere della nuova Legge di Stabilità che con molta probabilità entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2019.
A settembre, infatti, è previsto un nuovo tavolo tecnico volto a discutere le proposte sul taglio delle Pensioni d'oro, su quota 100 e su Quota 41 che potrebbero essere inserite nella nuova manovra finanziaria.