Un incentivo per tutti i lavoratori che raggiungono l'età pensionabile e che vorrebbero continuare la loro attività lavorativa; è questa l'ultima ipotesi al vaglio del nuovo Governo Conte volta a diminuire il numero dei potenziali pensionati che potrebbero richiedere l'uscita anticipata con il meccanismo di quota 100. Secondo quanto riferito dal quotidiano "Il Sole 24 Ore", infatti, occorrerebbero circa 8 miliardi di euro per finanziare il famigerato sistema delle quote; una cifra che potrebbe salire fino a quasi 20 miliardi nei prossimi anni. Con quota 100 sono previste uscite per circa 750 mila lavoratori e, come spiegato dal Presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Tito Boeri, per reggere l'ipotesi di pensionamento anticipato servirebbe maggiore occupazione che potrebbe essere garantita soltanto da immigrazioni regolari negli anni a venire visto che le mansioni manuali vengono svolte dal 36% degli stranieri presenti in Italia contro l'8% degli italiani.
Come ormai tanti sanno, la Quota 100 consente a molti lavoratori di anticipare l'uscita dall'attività lavorativa dopo il raggiungimento di almeno 64 anni di età anagrafica accompagnati dai 36 anni di versamenti contributivi. Una misura sbandierata da Lega e Movimento 5 Stelle e che è stata più volte criticata per via degli ingenti costi che le casse statali sarebbero costrette a sostenere.
L'ipotesi del super-bonus pari al 30%
È questo il motivo che spinge l'attuale Governo Conte a lavorare sulla nuova ipotesi riguardante l'introduzione del cosiddetto super-bonus che consiste in un contributo pari al 30% da inserire direttamente in busta paga a favore di tutti quei lavoratori che hanno raggiunto l'età pensionabile e che decidono di restare ancora al lavoro.
Scopo principale della misura, infatti, è la diminuzione dei potenziali pensionati e limitare la spese per accaparrarsi quota 100.
Si attende il decreto sul taglio delle pensioni d'oro
Come si evince dal contratto di governo stipulato dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle, l'impegno consiste nel ridurre gli squilibri previdenziali introdotti dalla precedente Riforma Fornero utilizzando i 5 miliardi di euro ipotizzati dal nuovo contratto di governo.
Una cifra apparentemente bassa se si considerano i costi richiesti per le altre misure in campo previdenziale. Intanto, si attende anche il decreto sul taglio delle pensioni d'oro che potrebbe arrivare fra pochi giorni.