Il testo di legge riguardante il taglio delle pensioni d'oro è stato depositato nella giornata di ieri dai due capogruppo Lega e Movimento Cinque Stelle alla Camera, Riccardo Molinari e Francesco D'Uva. Il testo è composto da sei articoli e avrà come obiettivo quello di tagliare gli assegni superiori ai quattromila euro al mese per destinare i risparmi di spesa alle Pensioni minime e sociali, con l'obiettivo di raggiungere la soglia dei 780 euro mensili.

Pensioni d'oro, 'sforbiciata' da 500 milioni di euro per aiutare le minime

Secondo quanto riporta il quotidiano 'Il Sole 24 Ore', il testo prevede due tipi di 'sforbiciate', a seconda che il trattamento sia antecedente all'entrata in vigore della riforma Dini (1996) oppure se posteriore a tale data. Nella prima casistica, il ricalcolo verrà effettuato utilizzando i vecchi coefficienti di trasformazione, secondo quanto previsto dalla legge 335, in vigore sino al 2009. Nel secondo caso, invece, il ricalcolo verrà effettuato sulla base di una tavola ricostruita delle età di pensionamento di vecchiaia, risalendo sino alla prima metà degli anni '70 e non considerando gli adeguamenti alla speranza di vita.

In pratica si tratta di un ricalcolo molto simile a quello suggerito, ai primi di luglio, dal presidente dell'Inps, Tito Boeri, esposta in occasione del Rapporto annuale dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

Contributo di solidarietà per le pensioni oltre 2000 euro: manca l'intesa Lega-M5S

Secondo le stime del Governo, i risparmi di spesa dovrebbero arrivare a 500 milioni annui. Il ricalcolo interesserà il reddito pensionistico lordo che oltrepasserà la soglia degli ottantamila euro lordi annui per i titolari di più pensioni, eccetto alcuni casi come le pensioni di reversibilità e quelle di invalidità. Il 'Sole 24 ore', facendo riferimento alle stime calcolate da Tabula, ritiene che il ricalcolo dovrebbe interessare circa centomila soggetti e settantacinquemila pensioni circa.

Qualche giorno fa, l'esperto economista leghista Alberto Brambilla aveva parlato anche di contributo di solidarietà di durata triennale per i titolari di assegni superiori ai 2000 euro mensili lordi con un prelievo dai 5 ai 7 euro al mese. Una proposta che avrebbe garantito, secondo Brambilla, un risparmio di un miliardo e mezzo: evidentemente, Lega e Movimento Cinque Stelle non sono riusciti a trovare un'intesa sulla proposta.