Sono tantissimi i docenti precari che, dopo aver prestato lavoro nello scorso anno, sono in attesa di ricevere una convocazione per l'anno scolastico 2018/2019. Gli insegnanti a tempo determinato che hanno concluso la propria prestazione lavorativa prima ed entro il 30 giugno 2018, oppure coloro che sono in possesso di un contratto fino all'imminente 31 agosto, devono solo aspettare la famigerata chiamata. Ci si riferisce - ovviamente - a tutti i docenti iscritti alle graduatorie d'istituto di seconda e terza fascia, le quali - ricordiamo - sono state aggiornate a partire dal mese di giugno dello scorso anno.

Ma quali sono le novità? Esse riguardano innanzitutto l'abolizione dei limiti delle supplenze dopo i 36 mesi e la nuova funzionalità messa a disposizione dal portale NoiPa, che permette di vedere lo stipendio in anticipo rispetto al cedolino.

Abolito divieto supplenze dopo 36 mesi su posti vacanti

Negli anni scolastici precedenti, con la legge 107/2015 comma 131, per gli insegnanti e gli appartenenti al personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario (Ata), vigeva il divieto di ottenere delle supplenze su posti vacanti e disponibili (con contratto fino al 31 agosto) per coloro che avessero già svolto 36 mesi di servizio sulla medesima tipologia di posto. Mediante la nuova disposizione tale divieto è stato abolito.

Gli insegnanti e ATA che hanno già accumulato, o meno, 36 mesi di servizio su posto vacante, quindi, potranno essere riconvocati nuovamente con contratti fino al 31 agosto.

Stipendi dipendenti scuola precari

Sulla piattaforma NoiPa è stata messa a disposizione una sezione definita 'Contratti scuola a tempo determinato'. Tale funzionalità permetterà sia ai docenti che agli appartenenti al personale Ata, con contratti a tempo determinato, di controllare in maniera autonoma e in qualunque momento, i movimenti inerenti la propria condizione amministrativa ed economica.

Questo innovativo servizio permetterà di monitorare i vari stati dei contratti e la rata stipendiale. In particolare sarà possibile consultare i contratti, le rate di pagamento, l’elenco degli ordini di pagamento. Gli insegnanti potranno perfino verificare lo stato di lavorazione delle dichiarazioni TFR (Trattamento di fine rapporto) inviate all'Inps. Lo stipendio viene reso, di norma, esigibile il 23 di ogni mese, mentre il 18 e il 27 avvengono le emissioni speciali, qualora ce ne fossero.