"Realizzeremo Quota 100 anche con due miliardi in meno", sono le ultime dichiarazioni del sottosegretario al ministero del Lavoro Claudio Durigon il quale avrebbe dato una conferma sull'attuazione della misura volta a garantire il pensionamento anticipato a partire dai 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi.

Il Governo studia una partenza lenta per Quota 100

Continuano, infatti, i dibattiti sulle due misure considerate i pilastri fondamentali della nuova Legge di Stabilità 2019 che non sono ben viste dalla Commissione Europea la quale si è detta pronta ad avviare la cosiddetta procedura d'infrazione contro l'Italia.

Tuttavia, il Governo Conte sta cercando di riaprire un margine di dialogo con Bruxelles ipotizzando alcuni tagli sui miliardi destinati alle misure. Il famigerato sistema delle quote, infatti, potrebbe partire con gradualità al fine di poter preservare circa quattro miliardi di euro alle casse statali. L'esecutivo giallo-verde sta tuttora lavorando sull'emendamento che potrebbe essere pronto a breve per approdare in Senato e sembra ormai assodato che il tanto atteso meccanismo della quota 100 sarà accompagnato dal sistema delle finestre a cadenza trimestrale.

Per i lavoratori che alla data del 31 dicembre 2018 hanno raggiunto i requisiti, la prima finestra si aprirà ad aprile mentre coloro che raggiungono 62 anni di età anagrafica accompagnati dai 38 anni di anzianità contributiva nel 2019 dovranno aspettare ulteriori tre mesi: per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, invece, la finestra mobile sarà di sei mesi.

Quota 100 sarà per tre anni

A spiegarlo è sempre il sottosegretario della Lega Claudio Durigon che avrebbe confermato l'uscita anticipata a partire dal 2019 per circa 350 mila lavoratori aggiungendo che i 16 miliardi di euro stanziati dalla Legge di Bilancio sono più che sufficienti per coprire le spese derivanti dalla Quota 100 e dal reddito di cittadinanza.

Stando a quanto racconta "Il Messaggero", inoltre, il meccanismo delle quote entrerà in vigore in versione ponte per un periodo non superiore di tre anni con l'obiettivo finale di garantire a tutti i lavoratori l'uscita anticipata dopo il raggiungimento di 41 anni di versamenti contributivi indipendentemente dall'età anagrafica.

Anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha confermato che non ci sarà nessun rinvio sulla Quota 100: "Noi vogliamo usare fino all'ultimo centesimo per aiutare l'Italia a crescere", ha detto dimostrandosi disposto ad ascoltare l'Unione Europea su qualsiasi suggerimento. Il segretario federale della Lega, infatti, non sembra intenzionato ad indietreggiare su una misura così delicata promessa agli italiani.