"Ci sono stati affinamenti nel testo ma nel merito, non riguardano problemi di ragioneria", è questo il commento rilasciato dal ministro dell'Economia e delle Finanze Giovanni Tria dopo l'approvazione del maxi decreto contenente Quota 100 e reddito di cittadinanza da parte della Ragioneria generale dello Stato.

La Ragioneria approva il maxi decreto

Dopo la bollinatura, infatti, si attende la firma da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la successiva pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Saranno circa 290 mila in più le persone interessate al meccanismo di uscite anticipate studiate dall'esecutivo che a partire da aprile potranno richiedere il pensionamento a partire dai 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi.

Stando a quanto riportato dall'agenzia di stampa Ansa, i calcoli effettuati dai tecnici della Ragioneria dello Stato mostrano che circa 100 mila saranno i lavoratori dipendenti della Pubblica Amministrazione mentre, altri 102 mila saranno gli appartenenti al settore privato in più.

Grazie al cumulo gratuito dei contributi versati in diverse gestioni previdenziali, anch'esso inserito nel maxi decreto, il famigerato meccanismo della Quota 100 riguarderà anche circa 88 mila lavoratori autonomi. "Non ci sono blocchi nel decretone nè da parte della ragioneria nè per quanto riguarda la bollinatura. Le misure sono abbastanza complesse", ha spiegato ancora il ministro Tria.

Reddito di cittadinanza per circa 241 mila nuclei stranieri

Il decreto, inoltre, prevede che le imprese che assumeranno i beneficiari del cosiddetto reddito di cittadinanza, con contratto a tempo indeterminato nei primi 18 mesi di fruizione dei 780 euro mensili, avranno uno sgravio contributivo. Tuttavia, il reddito di cittadinanza fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle coinvolgerà circa 241 mila nuclei stranieri e comporterà una spesa pari a 1,5 milioni di euro.

In totale, saranno circa 1.248.000 i potenziali beneficiari del sussidio dei 780 euro mensili con un costo complessivo di circa 7,5 milioni di euro per l'anno 'base'. Nella relazione tecnica della Ragioneria dello Stato, inoltre, si riprende il discorso inerente al Rei, il cosiddetto reddito di inclusione per il quale sono stati utilizzati circa 800 milioni di euro, ovvero, meno del 60% rispetto alla spesa preventivata dal Governo giallo-verde.