Il diritto alla pensione non sarà negato a nessuno. E' quanto assicurato dal segretario federale della Lega e ministro dell'Interno Matteo Salvini dopo l'approvazione dei due provvedimenti in materia previdenziale da parte del Consiglio dei Ministri. Il leader del Carroccio ha inoltre rammentato che la misura finale sarà Quota 41 al fine di concludere il ciclo delle riforme che apporranno la parola 'fine' alla precedente legge Fornero.

Nessuno escluso dalla Quota 41

Stando a quanto annunciato in conferenza stampa dopo l'approvazione dei decreti, infatti, il segretario federale della Lega ha spiegato che tutti gli interessati potranno beneficiare della Quota 100, nessuno escluso.

Tuttavia, la misura sarà una scelta per il lavoratore che, quindi, potrà decidere di continuare a lavorare per aumentare il montante contributivo. "I soldi ci sono e nessuno vedrà negarsi il diritto alla pensione", afferma il leader leghista. Trattandosi di una scelta, inoltre, il meccanismo della Quota 100 potrebbe costare meno rispetto a quanto preventivato dall'esecutivo giallo-verde: in caso di risparmi futuri, infatti, le risorse economiche potranno essere utilizzate per finanziare altri interventi utili agli italiani come il taglio delle tasse.

Salvini spiega la misura

Come affermato anche su Sky tg24, il ministro dell'Interno, si è poi soffermato sulla misura che garantisce la pensione anticipata a tutti i lavoratori che hanno compiuto i 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi.

Nel decreto, infatti, si evince anche la possibilità di raggiungere i requisiti necessari con il cumulo gratuito dei contributi versati in più aree ma nello stesso tempo viene vietato il divieto di cumulo con altri redditi. Inoltre, vengono confermate le finestre trimestrali per i dipendenti privati mentre per gli appartenenti al pubblico impiego è necessario dare un preavviso di pensionamento di sei mesi.

Quanto al Trattamento di Fine Servizio, sono previsti accordi fra lo Stato e gli istituti di credito per il pagamento della liquidazione fino a 30 mila euro. I lavoratori potranno anticipare l'uscita con un ulteriore scivolo di tre anni dietro accordi con l'azienda per favorire il ricambio generazionale.

Il vicepremier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha infine rassicurato nuove risorse per garantire il sussidio a circa 260 mila famiglie con invalidi civili, cosa che non ha convinto lo stesso Salvini e che potrebbe essere risollevata a margine dell'iter parlamentare.