Cicli di lavoro esasperati e insostenibili tali da mettere a rischio salute e sicurezza sul posto di lavoro. Queste sono le condizioni lavorative dei conducenti dell' e-commerce Amazon. Affianco a loro si sono schierate tutte le sigle sindacali a Milano e che sostenendo la loro protesta, per un giorno hanno bloccato le distribuzione di merce. Anna Maria Furlan, segretario di Cisl esterna la propria preoccupazione per il prefigurarsi di moderne condizioni di sfruttamento, chiedendo di rispettare i contratti e tutelare la dignità dei lavoratori. Più duro ancora è stato Carmelo Barbaglio, della Uil, dichiarando che chi fa della digitalizzazione la propria bandiera e il proprio orgoglio, dovrebbe esprimere ancor più modernità sia sui diritti dei lavoratori sia tutelando ogni forma di lavoro.

Maurizio Landini inviata Amazon a non chiudersi sulle proprie posizioni

Il leader di Cgil chiede ai dirigenti del colosso americano e alle ditte appaltatrici, di sedersi attorno ad un tavolo per trovare soluzioni comuni, questo perchè nessuno vuole boicottare Amazon, è convenienza per tutti allargare ancor di più le vendite, chiedendo in questo contesto anche più assunzioni. Landini ha poi aggiunto che il modello Amazon, privo di tutele, è peggio di quello a cottimo.

Amazon non siederà comunque al tavolo per rispetto dell'indipendenza dei corrieri

Amazon Italia Logistics, in una nota fa sapere che si avvale di piccole e medie imprese per la consegna della merce ai propri clienti, di fatto declinando l'invito di Landini, aggiungendo che Assoespressi, ovvero l'associazione che comprende tutti gli autisti, ha già di fatto convocato le parti.

La Conftrasporto, per voce del suo segretario Uggè, fa sapere che Amazon non ha autisti propri e si avvale di ditte terziste alle quali chiede il rispetto degli orari e la tutela del lavoro. Depennando le nuove assunzioni con il problema della stagionalità del lavoro e quindi aumentando il personale solo nei picchi di richiesta.

L'azienda americana, anche se questa volta viene chiamata in causa indirettamente, non è nuova a polemiche legate alla tutela dei diritti dei lavoratori. Il caso dei braccialetti smart dello scorso anno per il controllo dei dipendenti mette Amazon in forte contrasto con la legge italiana. Sia per quello che riguarda la privacy sia nell' etica di un controllo capillare dei propri dipendenti.