Da giugno il governo avvierà dei tagli agli assegni pensionistici che prendono il nome di “contributi di solidarietà”. La notizia arriva con una circolare da parte dell'Inps. Le Pensioni più “tartassate” saranno quelle “d'oro”, ma per le altre arriva una “rivalutazione” che lascerà l'amaro in bocca a molti pensionati. Per questo il primo di giugno molte persone pensionate faranno tappa a Roma per protestare contro il prelievo forzoso di una percentuale dell'assegno pensionistico.
Tagli alle pensioni da giugno
La manovra varata il 30 dicembre scorso ha predisposto che ad aprile sarebbero scattate le misure per ridimensionare gli assegni pensionistici.
Si tratta di tagli e rivalutazioni alle pensioni tramite sempre dei prelievi che partiranno dal mese di giugno di quest'anno e che dal governo giallo-verde sono stati chiamati "contributi di solidarietà". Una circolare da parte dell'Inps ha fornito uno schema che indica le varie “sforbiciate” agli assegni pensionistici in base all'importo degli stessi. Dalle pensioni la cui quota è compresa fra i 100mila e 130mila euro, il taglio sarà del 15%, fra i 130mila e 200mila del 25%, fra i 200mila e 350mila il prelievo sarà pari al 30%, fino a 500mila il prelievo prevede il 35% dell'importo complessivo, oltre i 500mila la percentuale si alza arrivando al 40%.
Da questo schema si evince chiaramente che i tagli maggiori saranno rivolti alle cosiddette “pensioni d'oro”, ma per quelle inferiori agli importi dati ci saranno comunque delle cosiddette "rivalutazioni" che potrebbero portare ai pensionati delle amare sorprese.
In seguito al blocco del governo giallo-verde sulle quote delle rivalutazioni degli assegni pensionistici, per le pensioni superiori a 3 volte il minimo ed inferiori a 4 ci sarà una rivalutazione pari al 97%, fra 4 e 5 volte il minimo del 77%, fra 5 e 6 volte il minimo la percentuale tocca il 52% e così via.
Questa nuova metodica partirà da giugno perché l'Inps dall'inizio del 2019 ha calcolato una rivalutazione piena degli assegni, dopodiché ad aprile è scattato il ridimensionamento e a giugno questo verrà applicato, con le conseguenze che comporta sul piano pratico dei pensionati.
La protesta dei pensionati il 1° giugno a Roma
Dal momento che di fatto i tagli non riguarderanno soltanto le pensioni più abbondanti, le associazioni inerenti ai diritti dei lavoratori e dei pensionati hanno già provveduto ad organizzare una protesta che avrà luogo il primo di giugno di quest'anno a Roma in cui saranno presenti pensionati da ogni parte d'Italia, insieme alle stesse associazioni, per protestare e farsi sentire contro questi tagli forzosi voluti dalla recente manovra.