La Camera ha approvato in via definitiva il Decreto Legge Salva Conti evitando la cosiddetta procedura d'infrazione tanto 'minacciata' dalla Commissione Europea per via dello sforamento del deficit sul Pil. Con l'approvazione del provvedimento, infatti, si sono creati risparmi per circa 1,5 miliardi di euro provenienti dai vari ministeri e dalle misure in materia previdenziale come Quota 100 e reddito di cittadinanza. I voti favorevoli sono stati 277 contro i 130 voti contrari e altri 99 astenuti.
Circa 1,5 miliardi accantonati
Come riporta "Fanpage", la norma contiene alcune misure urgenti per il risanamento dei conti pubblici e garantisce il congelamento di circa 1,5 miliardi di euro derivanti dalle spese dei ministeri e dall'incompleto utilizzo delle misure di stampo previdenziale: stando alle prime previsioni, infatti, il cosiddetto reddito di cittadinanza fortemente sbandierato dal Movimento 5 Stelle dovrebbe comportare un onere inferiore rispetto alle risorse messe a Bilancio.
In questo modo, i risparmi che andrebbero a generarsi, potrebbero essere utilizzati per il contenimento del deficit pubblico.
Sempre secondo quanto afferma "Fanpage", infatti, il decreto Salva-conti, prevede che i risparmi ottenuti dal minor utilizzo delle risorse stanziate per le misure cardine dell'esecutivo giallo-verde, vengano versati all'entrata del bilancio della Stato. I risparmi, ammonterebbero a circa 1,5 miliardi che dovranno comunque essere rimodulati su richiesta dei ministeri con appositi decreti del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Solo 400 mila euro derivanti dal Ministero del Lavoro
Circa 1 miliardo e 395 milioni sono le risorse provenienti dal Mef, mentre altri 105 milioni, vengono ripartiti fra Difesa (47 milioni), Agricoltura (circa 18 milioni) e Mise (circa 15,8 milioni).
La cifra piuttosto irrisoria di circa 400 mila euro, invece, riguarda i risparmi derivanti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il testo del decreto, inoltre, prevede l'abrogazione delle disposizioni della Legge di Stabilità 2019 che permetterebbe il riutilizzo delle cifre accantonate e non ancora spese derivanti dalla Quota 100 e dal reddito di cittadinanza.
Tuttavia, l'intera somma che verrà accantonata potrà essere resa nota entro il prossimo 15 settembre a seguito di una delibera del Consiglio dei Ministri.
Non resta escluso che i risparmi ottenuti possano essere reinvestiti in altri interventi in materia fiscale e previdenziale in vista della riapertura dei lavori per la nuova Legge di Stabilità 2020, rispettando comunque le richieste della Commissione Europea evitando, quindi, lo sforamento del deficit e ulteriori procedure d'infrazioni contro l'Italia.