“Finisce l’epoca delle truffe”, così Giulia Bongiorno, Ministro della funzione Pubblica in carica nell’attuale Governo, presenta alcune delle importanti novità di quella che può essere considerata a tutti gli effetti una nuova riforma del pubblico impiego. Il Ministro ha rilasciato una breve intervista alla nota agenzia di stampa Ansa in cui spiega ciò che sta producendo l’esecutivo in materia di lavoro statale. Ci sono nuove dotazioni economiche in diversi settori che il Ministro cita come strategici nelle PA. Nasce un nuovo ed incisivo metodo di contrasto alla antipatica pratica dell’assenteismo e dei furbetti.
Viene prevista una netta riduzione delle procedure di concorso, si accorciano i tempi per le erogazioni dei Tfs dei dipendenti pubblici e si prevedono aiuti alle numerose Pubbliche Amministrazioni in crisi. Questo ciò che il Ministro cita e che fuoriesce dal decreto Concretezza ormai entrato in vigore.
Lotta all’assenteismo
È proprio la legge Concretezza che stabilisce un nuovo regolamento per le verifiche degli accessi alle postazioni di lavoro dei dipendenti degli Enti Pubblici. Nuove regole che hanno come comune denominatore il contrasto ai furbetti del cartellino, agli assenteisti cronici che non rinunciano allo stipendio pur restando a casa o lasciando il posto di lavoro per i propri affari.
È sempre di attualità questo fenomeno dei furbetti del cartellino, con impiegati pubblici che timbrano presenze in ufficio per poi abbandonare fisicamente il posto di lavoro senza risultare assenti ai fini del loro stipendio. È di solo 2 giorni fa infatti un eclatante caso proveniente dalla Puglia, precisamente da Molfetta e nel comparto sanità.
Sempre l’Ansa infatti ha dato ampio spazio ad una indagine che ha portato a scoprire furbetti del cartellino in un ospedale nel barese. Una operazione di vaste proporzioni con 12 arresti e 30 indagati in tutto, tra i quali anche dei dirigenti della struttura ospedaliera.
Falso ideologico, truffa ai danni dello Stato, peculato e abuso di ufficio sono le accuse mosse dagli inquirenti che hanno scoperto 300 episodi di assenteismo in due anni di indagine.
Episodi del genere secondo la Bongiorno non potranno più essere commessi, con colleghi complici che timbrano i cartellini di chi è assente, Il nuovo meccanismo infatti prevede che per accedere al posto di lavoro, cioè per confermare la presenza, occorrerà la verifica tramite impronte digitali. Alle impronte digitali si affiancheranno anche strumenti di videosorveglianza. In pratica il lavoratore deve appoggiare il dito su un sensore e tutta l’operazione verrà videoripresa. Lavoratori sotto stretto controllo quindi per combattere il fenomeno dell’assenteismo. Adesso occorre che il nuovo regolamento per l’entrata in funzione, passi gli step del Garante della Privacy e della conferenza Stato-Regioni.
La novità non riguarderà gli insegnanti, che hanno già i registri di classe a confermare la presenza (per i presidi invece potrebbe essere esteso il regolamento delle impronte digitali), le Forze dell’Ordine, i Magistrati ed i Prefetti.
Altre novità
Un altro cambiamento importante riguarda la buonuscita differita per chi cessa il servizio, che grazie all’ingresso di soggetti terzi come le banche, accorcerà i tempi di liquidazione. Finisce l’epoca che costringeva lavoratori statali una volta andati in pensione, ad attendere molti mesi ed anche anni per ricevere tutta la liquidazione (Tfs) spettante. Adesso sarà il lavoratore a scegliere da quale istituto di credito (tra quelli che compaiono nella convenzione Stato-ABI), farsi anticipare tutto il TFS spettante (fino alla soglia di 45.000 euro).
Per il lavoratore l’operazione sarà gratuita, perché a rimpinguare le banche ci penserà lo Stato tramite apposito fondo ad hoc costituito e finanziato proprio dagli accantonamenti dei lavoratori. Il Tfs così potrà essere erogato ed incassato in massimo 75 giorni. La legge contiene novità per quanto riguarda le procedure concorsuali e per l’assunzione di nuovo personale. Procedure più snelle e veloci e che consentiranno di provvedere a tante assunzioni quante sono le cessazioni dell’anno precedente. Anche in questo caso personale della Scuola e Forze dell’Ordine esclusi perché per loro e per il turnover, verranno applicate le norme del proprio comparto.