"Con quota 100 la disoccupazione è in calo e chi lo nega mente", lo ha spiegato il sottosegretario al Ministero del Lavoro Claudio Durigon dopo le recenti stime diramate dall'Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro che affermano il mancato ricambio generazionale che il meccanismo delle quote non garantisce.

Il turn over si concretizzerà solo nei settori specializzati

Difatti, stando a quanto affermato dal quotidiano "Il Messaggero", il cosiddetto turn over si andrà a concretizzarsi nei settori altamente specializzati visto che, tra i profili più ricercati rientrano i meccanici artigianali di auto e gli elettricisti nelle costruzioni civili attualmente difficili da reperire nel mercato del lavoro attuale.

Anche l'economista vicino alla Lega Alberto Brambilla si sarebbe dimostrato molto critico sulla Quota 100 sottolineando che il crollo degli ordini e i magazzini pieni nelle imprese del settore privato non incentivano le assunzioni di nuovo personale.

Durigon: 'Chi critica Quota 100 è ignorante'

"Chi ha passato questi numeri ai giornali è in malafede o è ignorante. Si tratta di cifre del 2018, gli unici ad oggi disponibili, quanto Quota 100 non c'era ancora", sostiene Durigon.Per il sottosegretario al ministero del Lavoro, anche lui leghista con il meccanismo della Quota 100 entrato in vigore dal primo gennaio 2019, è stato invece raggiunto un traguardo molto importante, dal momento che i dati Istat affermano che da aprile a giugno è stata registrata una notevole crescita dell'occupazione pari allo 0,5 % pari a un numero di persone occupate di circa 124 mila.

Tuttavia, il tasso di disoccupazione è sceso al 9,7 %.

Stando all'intervista dello stesso Durigon riportata dall'agenzia di stampa "AdnKronos", infatti, il tasso di disoccupazione giovanile è diminuito notevolmente, raggiungendo il 28,5% dando la possibilità soprattutto alle giovani generazioni di entrare nel mondo del lavoro.

Si tratta di circa 45 mila giovani che finalmente hanno trovato un'occupazione grazie all'uscita anticipata di molti lavoratori che da gennaio a giugno hanno richiesto il pensionamento a partire dai 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi.

Per questo motivo, Durigon aggiunge che la nuova riforma pensionistica ha finalmente dato una risposta sia per quanto riguarda le pensioni anticipate di coloro che hanno dovuto fare i conti con le rigide norme entrate in vigore con la Legge Fornero sia per quanto riguarda il ricambio generazionale che garantirà ancora molti posti di lavoro tra i giovani.

D'altro canto, invece, Brambilla sostiene che la sostituzione dei lavoratori uscenti potrebbe avvenire solo nel settore pubblico mentre le imprese del settore privato potrebbero assumere colo due risorse ogni dieci pensionati.