Il tema dell'occupazione e del ricambio generazionale è tornato negli ultimi giorni al centro del dibattito politico sulla nuova flessibilità previdenziale ed in particolare sulle pensioni anticipate tramite quota 100. Il provvedimento consente infatti l'accesso alla pensione a partire dai 62 anni di età e con almeno 38 anni di contribuzione, ma è stato pensato anche per agevolare il ricambio generazionale tra giovani e persone in età avanzata. Questo peculiare aspetto è stato messo in dubbio negli ultimi tempi, visto che alcune proiezioni dei Consulenti del lavoro e di altri economisti stimano l'impatto del turn over e delle nuove assunzioni all'incirca al 30% delle uscite.

Dall'area leghista emergono invece prese di posizione molto differenti, a partire dai recenti dati sulla disoccupazione in calo.

Durigon (Lega): il grande risultato della quota 100

A parlare di un "grande risultato reso possibile solamente grazie a quota 100" è il Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, facendo esplicito riferimento ai dati più recenti rilevati rispetto all'occupazione. Nel secondo trimestre dell'anno quest'ultima ha registrato infatti una crescita dello 0,5% rispetto al trimestre precedente, con il tasso di disoccupazione che è calato al 9,7%. A partire da questa considerazione, Durigon prende quindi posizione rispetto alle ultime polemiche circolate sull'efficacia del turn over grazie al nuovo meccanismo di pensionamento anticipato, evidenziando che negarne l'impatto in un periodo a crescita zero come quello attuale significa non essere onesti intellettualmente e con gli italiani.

Pensioni anticipate: il nuovo meccanismo opera in una situazione economica non favorevole

Tra le principali argomentazioni di Durigon vi sarebbe quindi il fatto che il nuovo meccanismo di pensionamento anticipato tramite la quota 100 si è trovato ad entrare in funzione in un momento particolare per l'economia italiana. D'altra parte, l'opzione avrebbe avuto un ruolo da protagonista nell'aiutare lo sblocco della rigidità presente nel sistema previdenziale e quindi nel favorire nuovi ingressi da parte dei giovani.

"I dati Istat dello scorso 30 luglio parlano chiaro" spiega l'esponente leghista del Ministero del Lavoro, evidenziando che la "Quota 100, nonostante una situazione economica non favorevole, sta dando risposte importanti in termini di occupazione e ricambio generazionale del mondo del lavoro". Per questo motivo risulta "evidente che chi oggi utilizza dati del 2018, quando Quota 100 non c'era, è in malafede o ignorante".

Resta il fatto che la questione continuerà con tutta probabilità ad occupare una posizione centrale nella discussione sulla flessibilità previdenziale e sulle nuove opzioni di pensionamento anticipato rese disponibili in favore dei lavoratori.