Le nuove Pensioni anticipate tramite quota 100 continuano a far discutere la politica così come i lavoratori, divisi tra coloro che riescono a fruire del nuovo provvedimento di flessibilità previdenziale e chi purtroppo rischia di rimanere tagliato fuori per la mancata maturazione dei requisiti.

Il meccanismo di prepensionamento richiede infatti di raggiungere i 62 anni di età e contemporaneamente i 38 anni di versamenti. Criteri che possono risultare particolarmente difficili soprattutto per le donne o per chi ha svolto lavori discontinui e precari.

A questo elemento negli scorsi giorni si sono aggiunte le diatribe sull'effettiva efficacia del provvedimento dal punto di vista del turn over e del ricambio generazionale. Non appare quindi strano che se da un lato in molti difendano il provvedimento a spada tratta, dall'altro lato vi è chi chiede l'abolizione della misura in favore di un'opzione maggiormente inclusiva o di diversi meccanismi di sostegno ai cittadini.

Calenda (PD) propone di cancellare la quota 100 e di ripensare il reddito di cittadinanza

In questo scenario si sono inserite le recenti dichiarazioni di Carlo Calenda, intervistato dal quotidiano La Repubblica sullo stallo del Governo e sulla possibile evoluzione della vicenda.

Rispondendo alle domande, l'eurodeputato ha puntato il dito contro le nuove misure di flessibilità e di welfare approvate dal Governo giallo-verde negli scorsi mesi, evidenziando così i rischi per la tenuta del Paese nel contesto della difficile situazione di crisi internazionale che si sta concretizzando. Il riferimento va, ad esempio, alle clausole di salvaguardia del bilancio pubblico che prevedono l'aumento automatico dell'Iva.

Secondo l'esponente Dem, per riuscire ad evitare l'attivazione del meccanismo "bisognerebbe partire dalla cancellazione di quota 100 e dalla revisione del reddito di cittadinanza, cancellando le tante cose ridicole come i navigator”.

Per Calenda difficile un'alleanza tra PD e Movimento 5 Stelle

Durante la stessa intervista Carlo Calenda si chiede quindi se un intervento di questo genere sarebbe effettivamente possibile qualora si realizzasse un nuovo esecutivo formato da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.

"È plausibile che il governo con i 5 stelle lo faccia?" chiede l'eurodeputato, rimarcando che "un'alleanza con i 5 Stelle rappresenterebbe la fine del Partito democratico. Si possono fare governi con chi ha idee diverse, non con chi ha valori diversi".

Resta il fatto che negli scorsi giorni dallo stesso Movimento 5 Stelle sono emerse critiche all'impianto delle nuove pensioni anticipate tramite quota 100, anche se in tal senso un passo indietro sul reddito di cittadinanza appare improbabile. Resta implicito che la posizione di Calenda non rappresenta al momento la linea ufficiale del Pd. Per capire davvero in che modo evolverà la situazione non resta quindi che attendere i prossimi passaggi istituzionali.