Che fosse un tipo duro lo si è appreso già durante i 15 mesi del governo giallo-verde. Lorenzo Fioramonti, professore universitario prima all'Università Tor Vergata a Roma, e poi a quella di Pretoria in Sudafrica, facoltà di filosofia, è il nuovo Ministro dell'Istruzione. Eletto parlamentare alle scorse elezioni del 4 marzo 2018 in forza al Movimento 5 Stelle, Fioramonti ha già ricoperto ruoli importanti nel primo governo Conte e nel Miur del suo predecessore Marco Bussetti. È stato sottosegretario e Viceministro nel primo governo Conte, entrando spesso in polemica con Bussetti.
Le sue prime dichiarazioni da Ministro, come riporta il quotidiano di Alessandro Sallusti, "Il Giornale", hanno fatto subito rumore. Ecco cosa prevede di fare adesso che è a capo del Ministero dell'istruzione, dell'Università e della ricerca.
Subito interventi per i precari storici
Fioramonti era un nome che Di Maio aveva inserito anche nei papabili Ministri prima delle scorse elezioni. La sua collocazione nella lista dei Ministri del governo grillino di cui si parlava lo scorso anno era allo Sviluppo Economico. Del professore si ricorda soprattutto il fatto che minacciò le dimissioni da Viceministro nello scorso governo. "Senza fondi per le Università a dicembre mi dimetto", queste le parole del nuovo Ministro dell'istruzione ai tempi in cui faceva il Viceministro di Bussetti.
Una minaccia che continua a fare sua. Infatti come riporta "Il Giornale", Fioramonti è tornato a chiedere soldi per l'istruzione. "Nella prossima manovra servono 2 miliardi per la Scuola ed almeno uno per le Università e se il nostro governo non vi provvede, mi dimetto", questo ancora una volta il principio di Fioramonti. Nel primo Consiglio dei Ministri utile si dovrà tornare a spingere sul decreto Salvaprecari, perché secondo il neo Ministro questo atto deve essere completato quanto prima.
Nel decreto si deve provvedere a stabilizzare 55.000 docenti che da troppi anni lavorano in classe come precari e si deve lanciare un concorso straordinario per altri 24.000 insegnanti.
Tra scuola e buone regole alimentari e ambientali
Fioramonti ha 42 anni, sposato e padre di due figli. A lui viene mossa l'accusa di mandare i suoi figli a scuola in Germania.
"Mia moglie è tedesca ed a i genitori anziani e malati e per forza di cose è costretta a stare a Berlino", questa la giustificazione del fatto che il nuovo Ministro dell'istruzione mandi i propri figli a studiare fuori dal territorio nostrano. Tornando alle sue idee, fanno rumore alcune prese di posizione su bevande gassate, merendine ed aerei. Secondo Fioramonti un modo per recuperare soldi da destinare, come lui chiede, a scuole e atenei, sarebbe quello di tassare bevande gassate, merendine e aerei che inquinano. Un modo per finanziare il comparto, salvaguardare l'ambiente e risolvere la questione del malsano stile di vita soprattutto dei giovani. Infine, il Ministro dice di essere pronto a chiedere l'abrogazione della norma sulle impronte digitali a cui i presidi devono sottostare e di voler risolvere una volta per tutte il problema della sicurezza degli edifici e delle classi pollaio. Su quest'ultimo aspetto, forte anche della sua esperienza familiare, il Ministro specifica che in Italia esistono classi di oltre 30 studenti mentre in Germania non superano mai i 21.