C’è spazio anche per le novità sulle Pensioni anticipate nel DEF (Documento di Economia e Finanza) che anticipa la Manovra che il governo M5s-Pd si appresta a varare per il 2020. Secondo quanto riportato da Documento approvato dal Consiglio dei Ministri, infatti, si parla di rinnovo per misure quali Opzione Donna e Ape Social e per modifiche a Quota 100 che, pur confermando la possibilità di uscita anticipata, dovrebbe essere interessata da disincentivi che potrebbero portare a risparmi per il sistema previdenziale.

Opzione Donna e Ape Social, nella Manovra la conferma per il 2020

Per quanto riguarda il rinnovo di Opzione Donna e Ape Social, la Manovra 2020 sembra voler recepire in pieno l’Odg della parlamentare 5 stelle Mariassunta Matrisciano, dal momento che nella nota ufficiale diffusa dal Ministero è compreso un passaggio che recita testualmente che l’azione di tutela dei lavoratori ricomprenderà “il rinnovamento dell’istituto di natura previdenziale cosiddetto Opzione Donna e Ape sociale”.

La notizia è stata accolta con soddisfazione dalla amministratrice del gruppo Comitato Opzione Donna Social, Orietta Armiliato, che auspica ora un intervento a favore della Quota 100 rosa che preveda la riduzione della contribuzione minima di 38 anni, dal momento che risulta essere particolarmente penalizzante per le donne, maggiormente soggette, rispetto ai loro colleghi uomini, a carriere discontinue.

La richiesta è quella del riconoscimento del ‘Lavoro di cura’, quello cioè svolto dalle donne all’interno della famiglia, che dovrebbe portare, secondo la proposta della Armiliato, ad un abbassamento di due anni del requisito contributivo.

Quota 100, si pensa al divieto assoluto di cumulo con altri redditi

Nel documento preparatorio alla Manovra 2020 non si parla esplicitamente di Quota 100 che non dovrebbe, quindi, essere messa in discussione nel suo impianto di base, anche per scelta politica, dal momento che una sospensione della misura finirebbe inevitabilmente per rappresentare un assist per l’opposizione di Matteo Salvini.

E’ comunque probabile che venga introdotto un divieto assoluto di cumulabilità tra pensione e altri redditi da lavoro, attualmente consentita dopo cinque anni dal pensionamento e, da subito, entro il limite di 5.000 euro l’anno. Lo scopo della stretta dovrebbe essere, oltre a disincentivare il ricorso a questo strumento per andare in pensione anticipatamente, con conseguente risparmio sulla spesa previdenziale, quello di favorire il turnover a favore di giovani che dovrebbero occupare i posti lasciati liberi dai pensionamenti anticipati. Obiettivo originario che però non sembra essere stato raggiunto dalla Quota 100 così come è attualmente formulata.