La partita delle Pensioni sembra non chiudersi mai. Come ormai noto, infatti, la nuova Legge di Bilancio ha confermato il meccanismo della Quota 100 fino al termine della sperimentazione, ovvero fino al 2021. Tuttavia, si prospetta l'apertura di una nuova discussione che dovrebbe portare a nuove ipotesi di uscita flessibile per il dopo Quota 100. Secondo quanto afferma il quotidiano "Il Messaggero", infatti, si starebbe ipotizzando un nuovo sistema di età variabili con l'introduzione di possibili penalizzazioni sull'assegno previdenziale.

Possibile scalone alla fine di Quota 100

Il sistema di pensionamento anticipato è stato introdotto in via sperimentale solo per un triennio ma nel 2021 potrebbe terminare in modo brusco costringendo tutti coloro che non hanno raggiunto i requisiti richiesti ad attendere ancora alcuni anni prima del raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia o per l'uscita anticipata, Tuttavia, per evitare questo scalone servirebbe una nuova riforma previdenziale che introducesse un'uscita maggiormente flessibile. Sono tante le ipotesi lanciate negli ultimi mesi. Qualche anno fa, infatti, l'esperto di Previdenza Alberto Brambilla, infatti, aveva proposto l'introduzione della penalizzazione sull'assegno proporzionata al numero di anni di anticipo.

Mentre il consigliere economico del Governo Gentiloni Marco Leonardi aveva ipotizzato un'uscita flessibile a partire dai 64 anni di età anagrafica unitamente ai 36 anni di versamenti contributivi, anche in questo caso, si potrebbe andare incontro a delle penalizzazioni sull'assegno pensionistico.

Sempre stando a quanto riferisce "Il Messaggero", inoltre, anche il Presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Pasquale Tridico, recentemente, avrebbe espresso un'idea abbastanza diversa: si tratta dell'introduzione di una flessibilità in uscita basata su coefficienti di gravosità.

Per Tridico, infatti, la flessibilità dovrebbe essere commisurata in base a quanto è pesante la mansione di lavoro svolta.

Il Governo annuncia il prossimo incontro con i sindacati

Il quotidiano "Il Sole 24 Ore", invece, riferisce che l'esecutivo giallo-verde ha annunciato di aprire un nuovo tavolo di confronto a partire da gennaio, allo scopo di eliminare lo scalone che verrebbe a crearsi con l'uscita di scena di Quota 100. "Aver deciso di non toccare Quota 100 non ha risolto il problema di nuovi interventi sulle pensioni, che certamente entreranno nell'agenda politica", ha spiegato il Presidente dell'Inapp Stefano Sacchi precisando anche che la strada migliore è quella di progettare sin da subito un ammorbidimento dello scalone che arriverà tra il 2021 e il 2022 eliminando il rischio di penalizzazioni per i futuri pensionandi.