Con l'arrivo del mese di gennaio partono gli aumenti degli assegni per l'adeguamento all'inflazione, sulla base dei dati rilevati dall'Istat. A partire dal primo giorno del 2020 agli assegni si applica un tasso di rivalutazione dello 0,4%, che per il momento resta però provvisorio (in attesa che il dato venga sancito come definitivo nelle prossime settimane). Ovviamente questa tipologia di rivalutazione riguarda ogni tipo di assegno (sebbene per le Pensioni più alte potrebbe non essere applicata pienamente), pertanto coinvolge anche i cosiddetti trattamenti minimi, sociali e di invalidità.
L'importo delle pensioni minime per il 2020
Per fare il punto della situazione è opportuno partire dai cosiddetti trattamenti minimi, che fanno riferimento diretto alla legge numero 638 del 1983. Nella pratica, si tratta di una misura pensata per offrire una tutela a tutti i pensionati che si trovano a percepire un emolumento basso e che non hanno la possibilità di integrare l'assegno pensionistico con altre entrate. Per questi casi il legislatore ha previsto di adeguare al rialzo ogni pensione che risulta inferiore alla minima (con l'esclusione degli assegni che rientrano nel sistema contributivo puro).
Per l'anno 2020 l'importo mensile di tale trattamento corrisponde a 515,07 euro, mentre lo scorso anno corrispondeva a 513,01 euro. L'adeguamento viene quindi garantito in favore di tutti coloro che hanno una pensione inferiore a 6695,91 euro. Chi ha un reddito superiore ma comunque inferiore a 13391,82 euro (corrispondente a due volte la minima) può beneficiare di una integrazione parziale, che viene azzerata al superamento di tale soglia. Per chi è coniugato il reddito annuo complessivo non deve superare le 20087,73 euro, mentre per l'integrazione parziale la soglia da non superare è fissata a 26783,64 euro.
A quanto corrispondono l'assegno sociale e la pensione di invalidità per il nuovo anno
Per quanto concerne invece l'assegno sociale, quest'ultimo viene innanzitutto garantito a tutte le persone che nel 2020 hanno maturato almeno 67 anni di età e che possiedono i requisiti reddituali. In particolare, da quest'anno l'assegno sale a 459,83 euro contro le precedenti 457,99 euro mensili. Il fruitore dovrà però dimostrare di risultare privo di reddito, mentre è possibile percepire l'emolumento in misura ridotta qualora si percepisca meno di 5977,79 euro l'anno (11955,58 euro se coniugati). Infine, l'importo della pensione di invalidità civile sale a 286,8 euro per 13 mensilità. Bisogna però tenere presente che tali assegni sono incrementabili fino a 780 euro se si possiedono i requisiti utili per l'accesso alla pensione di cittadinanza.