Il bonus di 600 euro per gli autonomi potrebbe salire a mille euro con il prossimo decreto, slittato nel frattempo a maggio. Lo ha annunciato ieri il Corriere della Sera come una delle novità in arrivo per supportare gli italiani nella crisi economica innescata dall'emergenza Coronavirus in atto. Si chiamerebbe sempre 'decreto Aprile', in virtù del fatto che era previsto per lo scorso mese; la bozza sarebbe già pronta e conterrebbe aiuti concreti per imprese e famiglie.
La previsione era quella di portare il bonus a 800 euro
Il bonus per partite Iva, collaboratori, professionisti e alcune categorie di lavoratori stagionali sarebbe dovuto salire fino a 800 euro.
La Ministra Nunzia Catalfo aveva infatti riportato, nel corso dell'ultima intervista del primo maggio per 'Rai Radio01', l'ipotesi di portare il premio da 600 a 800 euro. Ora si parla di mille euro rivolti agli autonomi il cui reddito del secondo bimestre del 2020 sia in calo del 33% rispetto a quello del secondo bimestre dello scorso anno. Nella bozza si legge che "il soggetto deve presentare una domanda nella quale certifica il possesso dei requisiti all'Istituto di Previdenza. Successivamente l'Inps comunicherà all'Agenzia delle Entrate i dati di coloro che hanno effettuato la domanda e l'Agenzia effettuerà i dovuti controlli sul reddito".
Blocco dei licenziamenti
Il decreto Cura Italia prevedeva già lo stop ai licenziamenti di due mesi, cioè fino a metà maggio.
Adesso tale divieto verrebbe prorogato di ulteriori tre mesi e il datore di lavoro avrebbe la possibilità di reintegrare, attraverso la Cassa Integrazione, i dipendenti licenziati tra il 23 febbraio e il 17 marzo di quest'anno. Tale blocco riguarderebbe sia i licenziamenti collettivi che quelli individuali per motivo economico.
Le possibili misure a sostegno delle famiglie
Si prevedono anche degli strumenti atti ad aiutare le famiglie a superare questa crisi economica. In particolare il bonus babysitter dovrebbe salire da 600 a 1.200 euro e per il personale sanitario si parla di 2.000 euro, che potrebbero essere utilizzati per iscrivere i propri figli ai centri estivi.
I giorni di congedo parentale retribuito diverrebbero 30, fino alla metà della retribuzione per i lavoratori con figli fino a 12 anni (utilizzabili dal 5 marzo fino a fine settembre). Per coloro che invece hanno figli fino a 16 anni ci sarebbe la possibilità di richiedere il congedo senza indennità per tutto il periodo in cui gli istituti scolastici e i nidi saranno chiusi; questo ad eccezione del fatto che uno dei genitori sia a casa, perché non lavora a causa di sospensione della propria attività e beneficia di altri ammortizzatori sociali. Ulteriori 12 giorni di congedo sarebbero garantiti a chi usufruisce della legge 104, da utilizzare per i mesi di maggio e giugno.