Prosegue il lavoro del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi per la copertura delle cattedre vuote entro settembre. Si parla di una stabilizzazione di almeno 60.000 docenti entro l'inizio del nuovo anno scolastico. Il costo dell'operazione dovrebbe aggirarsi tra 1 e 1,3 milioni di euro. Decine di migliaia di docenti con contratto a tempo determinato potranno quindi sperare in un'immissione in ruolo. Il Patto per l'Istruzione sarebbe prossimo alla chiusura. Mancherebbe solo la rifinitura di alcuni dettagli e poi fra qualche giorno il Patto dovrebbe essere ufficializzato con tanto di firma.

Oltre alla stabilizzazione precari, si parla anche di una possibile revisione del reclutamento, per garantire che in cattedra ci vadano a insegnare i migliori. Bianchi e i sindacati hanno recentemente discusso sull'argomento e su una cosa si sarebbero trovati d'accordo: concretizzare entro il prossimo anno scolastico un procedimento "urgente" e "transitorio" per l'assunzione di docenti a tempo indeterminato.

Stabilizzazione precari: nessuna certezza ancora sulle modalità

Non è ancora stata resa nota la precisa modalità di reclutamento dei circa 60.000 docenti precari che, nei prossimi mesi, potrebbero avere l'opportunità dell'immissione in ruolo. Per definire la procedura c'è prima bisogno di tavoli tra i sindacati e il ministero dell'Istruzione.

Qualche ipotesi al riguardo però c'è: la più accreditata è l'assunzione basata sui titoli, le esperienze e i meriti dei candidati, che attualmente stanno lavorando con contratti a tempo determinato. Si starebbe lavorando su un corso-concorso, volto alla stabilizzazione di nuovi insegnanti a partire dal 2022/2023. Il Patto per l'Istruzione potrà essere concluso solo in seguito al passaggio dal presidente del Consiglio Mario Draghi: se non ci fosse il benestare della politica su ciò che è scritto all'interno del documento, il Patto rischierebbe di non essere mai concretizzato.

Quali precari potrebbero essere assunti

Al momento ci sono poche certezze e molte supposizioni riguardo al reale contenuto del Patto per l'Istruzione. Si sta attualmente lavorando affinché la maggior parte delle cattedre vacanti nelle scuole del Paese vengano occupate. Maggior necessità di nuovi docenti sembrerebbe esserci negli istituti del Nord Italia.

Coloro che saranno sicuramente destinati a passare di ruolo sono i vincitori del recente concorso straordinario, i quali dovrebbero iniziare a lavorare con un contratto a tempo indeterminato a partire da settembre prossimo. Tuttavia, come fatto notare da diverse sigle sindacali, i numeri che lo straordinario garantisce al momento non bastano. Sarà quindi opportuno puntare su un'ulteriore procedura, stavolta semplificata, con modalità che saranno chiarite nel prossimo futuro.