ll governo sta pensando ad una nuova sanatoria di precari. La conferma è arrivata dal ministro dell'Istruzione Bianchi, che sta ragionando su come riconoscere titoli, meriti ed esperienze per far ripartire la macchina delle assunzioni in modo stabile e continuativo nel tempo. Potrebbero essere almeno 60mila i precari che il 1° settembre potrebbero vedersi trasformare l’incarico in contratto a tempo indeterminato, anche attraverso un corso concorso "urgente e transitorio" di un anno appunto con assunzioni nel 2022/23 a cui accedere in base ai titoli di servizio.
Anche se sui dettagli ancora non si hanno maggiori notizie.
I fondi stanziati ammonterebbero a circa 1,3 miliardi di euro. Si vuole infatti evitare di ritrovarsi a settembre con gli stessi 200mila supplenti del 2020. Sono oltre 112mila le cattedre attualmente vuote che vanno coperte a più presto. Si tratta di un impegno importante da realizzare rapidamente.
Piano assunzioni per 60mila docenti precari: accesso in base ai titoli di servizio
Sia il concorso ordinario scuola secondaria da 34 mila posti, sia la procedura straordinaria ( da anticipare a settembre) che dovrebbe garantire l'ingresso di precari con 36mesi e più di servizio, difficilmente copriranno la miriade di cattedre vuote. Tale massiccio reclutamento consentirà a tutti gli alunni portare avanti il loro diritto allo studio anche dopo la fine della pandemia
La definizione di come si dovrà concretamente agire per colmare le carenze passa anche attraverso i tavoli tematici che il Ministero dell'Istruzione incardinerà con le organizzazioni sindacali, per definire la procedura più adatta.
Certo è che il tempo però stringe e bisogna accelerare se non si vuole vanificare tutto.
Gli aumenti degli stipendi: un altro problema da risolvere
Inoltre, nella bozza di Patto per la Scuola, si parla anche di "una programmazione pluriennale degli organici e dei contratti a tempo determinato", per evitare il riformarsi di precariato.
Nell’accordo tra il ministro Bianchi e i sindacati c'è anche il tema del rinnovo contrattuale, e degli aumenti stipendiali 2021 del personale scolastico. La dote messa sul tavolo per i rinnovi degli statali (3,7 miliardi inclusi i 400 milioni aggiunti dalla legge di bilancio 2021) dovrebbe garantire, secondo il governo, un incremento del 4,07% della retribuzione pari a circa 107 euro medi mensili lordi.
Secondo le stime fatte dai sindacati, si tratterebbe invece di circa 87 euro di incremento medio loro mensile o forse anche meno per docenti e Ata, dato che la retribuzione del personale scolastico è una delle più basse del pubblico impiego.