Importante boccata d’ossigeno per il lavoro nella Sanità con 48 mila assunzioni a tempo indeterminato previste dalla legge di Bilancio 2022, da poco approvata dal Parlamento. La stima viene direttamente dalla Fiaso (Federazione aziende sanitarie e ospedaliere) che conferma la possibilità di stabilizzare il personale precario assunto durante l'emergenza Covid. Si tratta di medici, infermieri e operatori socio-sanitari (Oss) che potranno entrare a far parte stabilmente degli organici a disposizione del Sistema sanitario nazionale.
Sanità, 48 mila assunzioni a tempo indeterminato
La legge di Bilancio 2022 prevede la possibilità di stabilizzare il personale sanitario assunto nel corso dell’emergenza Covid. Viene infatti stabilito che, nel rispetto del piano triennale dei fabbisogni del personale, gli enti del Servizio sanitario nazionale sono autorizzati ad assumere a tempo indeterminato il personale sanitario e gli operatori socio-sanitari che abbiano maturato almeno diciotto mesi di servizio, anche non continuativi, alle dipendenze di un ente del Ssn al 30 giugno 2022, di cui almeno sei mesi a partire dal 31 gennaio 2020.
Tutto ciò si traduce, secondo le stime della Fiaso, nella stabilizzazione di circa 48 mila professionisti, tra cui circa 8.500 medici, 22.500 infermieri e 17.000 operatori socio-sanitari, reclutati d’urgenza durante le prime fasi dell’emergenza Covid.
Speranza: ‘Servizio Sanitario più forte’
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha confermato con un post sulla sua pagina Facebook che l’intento della norma inserita nella manovra approvata era proprio quello di confermare a tempo indeterminato i precari della Sanità, in quanto “Un Servizio Sanitario Nazionale più forte si costruisce a partire dalle donne e dagli uomini che ci lavorano ogni giorno”.
Fiaso: ‘Con le assunzioni si torna a investire nella sanità pubblica’
Nel diffondere le stime sulle assunzioni a tempo indeterminato in arrivo nella Sanità, la Fiaso, attraverso il suo presidente Giovanni Migliore, ha commentato che con le nuove assunzioni “si torna a investire nella sanità pubblica”, sottolineando inoltre che le risorse umane rappresentano sia le basi per gestire il presente, rappresentato dalla quarta ondata della pandemia in corso, ma anche quelle su cui costruire il futuro del servizio sanitario nazionale.
Le 48 mila assunzioni stimate non saranno comunque sufficienti a garantire la stabilizzazione di tutti gli operatori impegnati nell’emergenza. Per i professionisti che rimarranno fuori dalla procedura, la Fiaso si impegna, secondo le parole di Migliore, a “garantire percorsi di assunzione attraverso concorsi pubblici, secondo il piano dei fabbisogni e dei tetti di spesa” approvati per i singoli Enti.