Proseguono a ritmo serrato le indagini dei carabinieri di Lecce e della Procura della Repubblica circa l'omicidio avvenuto nella serata di lunedì 21 settembre in via Montello a Lecce, dove hanno perso la vita l'arbitro di Serie C Daniele De Santis e la fidanzata di 30 anni. Per il momento non c'è nessuna persona sospettata, così come fa sapere la stessa Procura in un comunicato inviato nel pomeriggio di ieri 23 settembre ai giornali locali. Infatti si era diffusa la notizia, poi rivelatasi infondata, di un uomo di nome Andrea originario di Aradeo ascoltato dagli inquirenti.

La persona interessata si è già rivolta ai suoi avvocati di fiducia per sapere come tutelarsi.

Ad Aradeo la voce ha cominciato a circolare subito

Non appena alcuni media nazionali hanno comunicato che vi era una persona ascoltata in Procura, nella cittadina di Aradeo la gente ha cominciato ad affacciarsi anche presso l'attività commerciale di cui è titolare l'uomo, che è uno stimato professionista del posto. La madre di quest'ultimo avrebbe avuto anche un attacco d'ansia e l'imprenditore si è sentito forse anche minacciato, temendo il linciaggio da parte della gente. L'avvocato Davide Spiri, che adesso seguirà la persona di nome Andrea originaria di Aradeo, ha fatto sapere ai giornali locali che nelle prossime ore si acquisiranno "i filmati delle trasmissioni che hanno indicato il nome del mio cliente come persona ascoltata in procura".

Dopo di ciò si valuterà se procedere con una querela. I legali si sono detti coscienti che questo episodio può avere importanza minore di fronte al dramma accaduto, ma adesso c'è bisogno anche di "tutelare l'immagine di chi nella vicenda non c'entra nulla".

Massimo riserbo da parte degli investigatori

Gli inquirenti per il momento mantengono lo stretto riserbo sulle indagini.

Ancora al vaglio degli investigatori tutta la dinamica dell'omicidio. Sempre nella giornata di ieri 23 settembre il medico legale ha finito di eseguire l'autopsia sui corpi di De Santis e della sua fidanzata: le analisi mostrano di come il killer si sia accanito in maniera brutale contro di loro. Al vaglio dei carabinieri anche le testimonianze di alcuni vicini, che avrebbero visto un uomo allontanarsi dal luogo del delitto con il volto coperto da una passamontagna e con in spalla uno zaino giallo o comunque di colore chiaro.

Un'altra ipotesi presa in considerazione da chi indaga è che la coppia conoscesse il suo assassino, in quanto sarebbero stati forse proprio il direttore di gara e la sua compagna ad aprirli la porta. Sicuramente nelle prossime ore, o al massimo nei prossimi giorni, potranno conoscersi in merito a questa vicenda.