Proseguono senza sosta le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce per cercare di dare un volto e un nome al killer che nella serata di lunedì 21 settembre ha ucciso l'arbitro Daniele De Santis, 33 anni, e la sua fidanzata Eleonora Manta, di 30 anni. Per il momento l'inchiesta prosegue nel più stretto riserbo, ma gli inquirenti hanno fatto sapere nelle scorse ore di aver trovato dei frammenti di guanti sporchi di sangue sia nel condominio dove è avvenuto il delitto che nel cortile. Questo altro indizio si aggiunge al foglio che gli inquirenti hanno trovato vicino alla scena del crimine.

L'assassino dei due innamorati sul pezzo di carta avrebbe disegnato una dettagliata mappa che gli serviva per poter evitare le telecamere installate nella zona.

La coppia era andata a convivere da poche ore insieme

I frammenti di guanti reperiti dai carabinieri sono di lattice. Gli inquirenti adesso invieranno tali reperti al reparto dei Ris di Roma che li analizzeranno: da qui chi indaga spera di poter conoscere ulteriori informazioni sull'identikit dell'assassino, che al momento è ancora libertà. La sera del 21 settembre Eleonora avrebbe anche postato una frase e una foto su Instagram, con la quale informava i suoi followers che era cominciata la convivenza nell'abitazione di via Montello con il suo Daniele.

Dopo pochi minuti è avvenuto il dramma. Alcuni testimoni hanno raccontato ai militari dell'Arma di aver sentito il rumore dei mobili che si rovesciavano per terra e di aver visto un individuo vestito di nero e con uno zaino in spalla allontanarsi dal luogo del delitto. Alcuni avrebbero sentito Eleonora pronunciare un nome di persona poco prima di essere colpita a morte.

Su questi dettagli stanno lavorando i carabinieri e non è escluso che nelle prossime ore possa arrivare una svolta sul caso di via Montello.

Ieri svolti i funerali dei due ragazzi

Intanto si sono svolti nella giornata di ieri 26 settembre i funerali dei due giovani uccisi. Alle ore 12 sono cominciate le esequie di Daniele presso il Duomo di Lecce, mentre alle ore 16 quelle di Eleonora, tenute pubblicamente nella piazza centrale del piccolo paese di Seclì, lì dove lei aveva sempre vissuto.

La 30enne dal luglio dello scorso anno lavorava presso la sede centrale dell'Inps di Brindisi dopo aver vinto un concorso. L'arcivescovo Michele Seccia e il parroco di Seclì hanno lanciato un monito verso il killer, invitandolo a costituirsi. Dall'autopsia sulle salme dei due ragazzi si è riusciti anche a risalire all'arma con la quale l'assassino ha colpito, ovvero un coltello da sub. Sui corpi Eleonora e Daniele sono stati trovati in totale i segni di 60 coltellate.