Non si può parlare oggi di mobilità senza fare riferimento alle smart cities e quindi al nuovo concetto di città intelligente che punta ad un'urbanizzazione sostenibile, integrata e tecnologicamente avanzata. In questo contesto l'ACI, Automobile Club d'Italia, ha dedicato il terzo giorno della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile ai disabili e alla salvaguardia del loro diritto alla mobilità. L'occasione è stata quella di presentare a Roma la seconda fase del sistema "Tommy", ideato al fine di tutelare le aree di sosta dei disabili, purtroppo spesso "invase" da auto non autorizzate a discapito di chi ne ha effettivamente diritto.

Già una versione sperimentale di "Tommy" era stata installata lo scorso maggio nella Capitale, ma il nuovo prototipo non prevede ingombro nell'area di parcheggio e si basa su un dissuasore elettronico che può essere disattivato con un telecomando solo dal legittimo assegnatario del posteggio. Per chi tenta di parcheggiare pur non avendone diritto scatterà un allarme acustico, richiamando il conducente, prima che commetta l'infrazione.

Quanto è in grado di fare per ora "Tommy" è stato illustrato presso il CNR nel corso di un'altra meritevole iniziativa dedicata ai disabili. Automobil Club di Roma, ACI Consult e Edilfar Rent hanno organizzato un tour di sensibilizzazione che ha coinvolto un gruppo di ragazzi autistici e le loro famiglie.

Sono state messe a disposizione delle Smart Elettric-Drive e il tour ha sfilato nelle vie della Capitale per un percorso di 15 km. Le stesse auto elettriche - munite di permesso ZTL, autorizzate alla sosta gratuita sulle strisce blu e con una capacita di percorrenza di 150 km con 1 euro di ricarica - saranno messe a disposizione per le famiglie con figli disabili a noleggio e con tariffe simboliche.

Invece, la fase successiva allo sviluppo del sistema di rilevazione dei parcheggi per disabili verterà quasi certamente nell'istallazione di una telecamera che consentirà a "Tommy" di rilevare i veicoli e registrarne la targa affinchè i trasgressori siano segnalati alle Autorità competenti. Come a dire, se non basta l'allarme acustico a richiamare gli automobilisti "distratti" al rispetto degli altri, sarà di certo più incisivo il timore di una multa salata.