Il prototipo della Kawasaki Ninja H2R di 300 cv, un bolide 4-in linea 1000 cc che fa una gran fatica a restare attaccato al suolo, si può definire senza il rischio di esagerare una 'creatura' ai limiti delle due ruote, un concept rivoluzionario. Supera il concetto stesso della moto sportiva. La sua non è potenza, è ferocia, performance da Guinness. L'aggettivo giusto è insuperabile perché nessuna moto potrebbe sfrecciarle davanti se non nei sogni. Nessun motore potrebbe superare la follia ruggente montata sulla Kawasaki Ninja H2R dal cupolino puntuto e dalle ali aerodinamiche costruite in fibra di carbonio.

Il motore quattro cilindri, sovralimentato da 998 cc, spara 300 cavalli rampanti assicurando una potenza il cui ruggito potrebbe rischiare di assordarvi. Una moto estrema, da circuito, una 'fuorilegge' adatta a sfide da record che forse risulterebbe fuoriposto anche in pista. La Kawasaki Ninja H2R è qualcosa di mai visto, una fuori-classe che non teme sfide e, per ora, con la sua potenza può correre da sola.

Il suo compressore centrifugo ad alta efficienza in buona parte sovralimenta il motore: è un'unità disegnata e realizzata interamente 'in casa' prendendo a prestito la tecnologia da varie società del gruppo KHI (Kawasaki Heavy Industries), in particolare Aerospace Company, Gas Turbine & Machinery Company e Corporate Technology Division.

Il telaio a traliccio è fabbricato in acciaio altamente resistente con caratteristiche di flessibilità e rigidità uniche come la sua superba linea aerodinamica. Una linea aggressiva e sfrecciante che fa sembrare la Kawasaki Ninja H2R una sorta di 'jet a due ruote' e che è stata concepita, fra le altre cose, per ottimizzare il raffreddamento e la dissipazione del calore quando si trova nella fase di ultravelocità.

I cerchi presentano 5 razze sdoppiate a stella e ospitano pneumatici Bridgestone slick (120/600R17 per il frontale e 190/650R17 per il posteriore). Il sistema frenante è Brembo con ABS con forcellone monoblocco. Le sospensioni adattabili al 100% dispongono di forcella KYB, di un sistema per il controllo della trazione e ABS per garantire una corsa bilanciata in superaccelerazione.

La verniciatura è stata concepita su misura per la Kawasaki Ninja H2R: è in cromo nero lucidato a specchio per dare ancora più risalto alla sua bellezza cattiva e grintosa. La sigla H2 è da associare al modello 750 H2 Mach IV, lo stesso che negli anni Settanta aveva rivoluzionato l'accelerazione a livello mondiale.

Secondo quanto ha riferito la casa giapponese, la Kawasaki Ninja H2R è il "risultato di un puro esperimento per far avanzare i limiti della tecnologia nel settore motociclistico allo scopo di spianare la strada della moto sportiva". Chi è riuscito ad ascoltare il suono del motore, ha pensato ad una moto che rompe la trazione su un dinamometro emettendo un rombo arcano, insolito.

Il prototipo H2R ha la sua versione stradale H2 depotenziata a 200 cavalli che non può superare i 300 orari; già annunciata in occasione del debutto all'EICMA sarà venduta all'inizio di marzo 2015 al prezzo di 25.000 euro.