TAVULLIA - Un paese in festa colorato rigorosamente di giallo. Ancor prima di entrare in centro, bandiere gialle con il 46 attaccate dappertutto ci danno il benvenuto. Un paese che si identifica pienamente con il suo campione. Un fan club ormai diventato meta di pellegrinaggio dei tifosi e non, da ogni parte del mondo. Accanto il ristorante e bar, dove regna un'atmosfera magica, familiare. Il tempo di gustare un caffè e poi via a seguire le imprese del Dottore.
Il segreto del successo
Valentino, 36 anni compiuti il 16 febbraio, come il buon vino, più invecchia e più si raffina.
La costanza di rendimento, le vittorie, la brillante condizione fisica, sono tutti aspetti che anche al più incapace dei sommelier identificherebbe facilmente.
Il secondo posto ottenuto domenica a Motegi, Giappone, ne è un esempio emblematico. Pronti via Lorenzo rifila un sorpasso deciso a Valentino che subisce il colpo oltre a 3/4 decimi a giro. Sembra tutto finito, sembra non esserci più storia, roba da spegnere la tv, tanto cosa potrebbe cambiare?
Qualunque altro pilota, essere umano, si sarebbe fatto prendere dallo sconforto, avrebbe mollato il gas. Poi Pedrosa lo raggiunge e lo relega al terzo posto. Troppo! Adesso il campionato sembra bello e andato, da +14 punti su Lorenzo si ritrova solo a +5 e deve ancora riuscire a finire la gara non scivolando in terra come a turno molti piloti fanno.
Poi il colpo di scena!Le condizioni della pista cambiano, l'asfalto si asciuga e Lorenzo soffre. Viene raggiunto da Pedrosa e sorpassato.
Fattore Valentino
E' qui che entra in gioco il fattore Valentino. Nota da lontano, ma molto lontano Lorenzo in difficoltà. Sente profumo di impresa, ci prova, giro dopo giro mette pressione a Lorenzo che sbaglia (o lo fa apposta dicono i maligni per evitare il corpo a corpo).Splendido secondo posto e situazione in classifica +18 da Lorenzo e a tre gare dalla fine.
Lorenzo accusa il colpo e la faccia a fine gara è tutta un programma.
Lo chiamano fattore Valentino.Forse, e lo stesso Rossi lo ammette, i diretti rivali Lorenzo e Marquez saranno pure più veloci, più spavaldi in pista, ma Valentino sta dimostrando che l'esperienza ha il suo bel peso e può colmare ogni lacuna. La sua capacità di adattarsi per primo ai cambiamenti delle condizioni in gara, sta facendo la differenza, in una stagione dove Marquez ha commesso parecchi errori e Lorenzo sembra sprofondare spesso nelle sue insicurezze.
Lo sta vincendo con la testa e con il cuore questo mondiale. Comunque andrà a finire, avrà vinto lui. Lui che per molti era un pilota finito, che dopo l'esperienza Ducati, era un fenomeno ridimensionato. Lui sta rispondendo a tutti e lo sta facendo, a dispetto di quello che potrebbe sembrare il suo carattere, con una grande umiltà, cosìrara in campioni del suo calibro.
Ci vuole grande umiltà per rimettersi in discussione, imparare dagli altri, cambiare i propri metodi di lavoro e rivedere il proprio stile di guida che è stato vincente in passato. Tutto per tornare a vincere ed essere felice e sorridente, quello che comunque non ha mai smesso di fare negli anni bui. L'umiltà e il sacrificio: questo è il fattore Valentino.
Quindi scusaci Lorenzo, non ce ne voglia a male. Noi non possiamo non fare il tifo per questo campione. Dovesse riuscirgli di chiudere il cerchio con una vittoria mondiale, si consegnerebbe per sempre alla storia in modo definitivo e meritato e Tavulliapotrebbe decidere addirittura di chiamarsi Tavullia46.