Dichiarazioni importanti quelle rilasciate nella giornata di ieri 8 novembre al Mugello, da parte del numero uno di FIAT Chrysler Automobiles Sergio Marchionne. L'amministratore delegato del gruppo italo americano, è tornato a parlare della questione relativa alla possibile fusione tra Fca e General Motors.Alla diretta domanda dei giornalisti, Marchionne ha risposto che al momento non esclude in futuro di poter arrivare ad un accordo con General Motors, nonostante i rifiuti subiti nei mesi scorsi da parte del Ceo del gruppo americano Mary Barra.

Del resto secondo l'A.D. di Fiat Chrysler Automobiles un accordo di questo tipo alla lunga è inevitabile per la sopravvivenza in un mercato in cui diverrà sempre più importante avere alle spalle un gruppo molto grande.

Per Marchionne inevitabile fusione con altro grande gruppo

Dunque per Sergio Marchionne, se l'accordo non si farà con General Motors, considerato ancora oggi come l'alleato ideale per attuare un simile piano, si farà con qualcun altro. Troppo importante la posta in gioco per rinunciare a priori alla possibilità di espandersi ulteriormente sul mercato, grazie alla fusione con un altro grande gruppo, cosa che per Marchionne è lo stesso mercato auto a chiedere e pretendere. Non resta dunque che aspettare e vedere quelle che saranno le prossime mosse, che il numero uno del gruppo Fca farà sul mercato nei prossimi mesi.

Per il resto sempre nella giornata di ieri al Mugello, Marchionne si è soffermato sullo scandalo emissioni truccate di Volkswagen, il cosiddetto 'diesel gate', che tanto sta facendo parlare di se nelle ultime settimane.

Le parole su Volkswagen e le conferme su Alfa Romeo

Marchionne ha chiarito che secondo lui non è una questione di tecnologia, ma di strategia industriale, forse eccessivamente accentrata ne gruppo tedesco, che invece avrebbe fatto bene a decentrare, cosi come fatto da lui in Fiat.

Infine l'A.D. di Fca ha pure confermato gli inevitabili ritardi che caratterizzeranno le nuove uscite di Alfa Romeo e Maserati, a causa della crisi economica in Cina. Crisi che inevitabilmente si ripercuote sul mercato delle 4 ruote, comportando dei cambiamenti ai piani di sviluppo di tutte le principali case automobilistiche nel mondo.