Oggi giornata nera in Borsa per FIAT Chrysler Automobiles, che ha subito un vero e proprio tonfo. Il motivo di ciò è da ravvisare in alcune accuse provenienti dagli Usa, lanciate al gruppo italo americano da due concessionari di Chicago. Questi hanno dichiarato che il gruppo di Sergio Marchionne avrebbe pagato per gonfiare i dati di vendita di fine mese. Le accuse provengono esattamente dai concessionari del gruppo 'Napleton Automotive' di Chicago, un'azienda che vanta oltre 50 punti vendita negli Usa. L'indiscrezione circa la citazione in giudizio a Fiat Chrysler è stata riportata da 'Automotivenews'.

Queste sono state sufficienti per fare crollare il titolo di Fca in Borsa.

La replica di Fca

Proprio per questo motivo, qualche ora fa è arrivata la replica da parte del gruppo automobilistico italo americano, che ha voluto così rispondere, attraverso un comunicato, alle accuse mosse nei suoi confronti. Fca ha voluto intanto chiarire che nessun atto di citazione in giudizio è stato al momento notificato a Fca Usa.Si precisa anche che le accuse che vengono attribuite sono del tutto infondate. Tra l'altro viene messo in evidenza come questa vicenda sarebbe emersa proprio nel momento in cui Fca stava discutendo con il legale del gruppo Napleton alcune questioni riguardoalcuni contratti di concessione tra le due aziende.

Fca difende l'integrità del proprio business

La nota diramata dagli organi di stampa di Fiat Chrysler Automobilesmette in evidenza la piena fiducia che i vertici del gruppo hanno circa l'integrità delle persone coinvolte nei processi di business del gruppo negli Usa. Integrità che verrà difesa da Fca secondo quanto previsto dalla legge.

Insomma, dopo lo scossone di stamattina, il gruppo di Sergio Marchionne reagisce alle accuse infamanti con una replica che non lascia dubbi. Fca rigetta al mittente le accuse relative a presunte vendite taroccate negli Usa. Non resta dunque che aspettare e vedere come nei prossimi giorni la vicenda si evolverà e quali strascichi eventualmente lascerà.