Del possibile ritorno in Formula Uno della storica casa automobilistica del Biscione se ne parla già da qualche mese. Esattamente è da quando lo stesso numero uno di FIAT Chrysler Automobiles, l'amministratore delegato Sergio Marchionne, ha affrontato la questione, che la voce circola negli ambienti con sempre maggiore insistenza. Del resto è lo stesso Marchionne ad affermare che il ritorno alla massima competizione automobilistica della casa di Arese sarebbe un vero e proprio tributo alla storia di un marchio, che è rimasto nel cuore di moltissime persone anche nei periodi più bui della sua storia.

Tra l'altro questa novità avrebbe anche un grandissimo valore commerciale, in quanto si riaffermerebbe a livello mondiale l'importanza di un brand, che comunque continua ad essere percepito da molti come tale.

Anche il ritorno In F1 rientra nel piano di rilancio

Dunque un possibile ritorno di Alfa Romeo nel circo dorato della Formula uno rientrerebbe nel piano di rilancio di un'azienda storica, che punta a ritornare allo stesso livello che aveva raggiunto negli scorsi decenni, riappropriandosi anche della sua posizione all'interno del mondo delle corse, dove ancora oggi Alfa Romeo viene riconosciuto come un marchio vincente. Almeno inizialmente inoltre il Biscione, cosi come dichiarato dallo stesso Sergio Marchionne potrebbe trovare in Ferrari un alleato fondamentale per rimettersi in carreggiata dopo tanti anni di assenza da una competizione, che comunque richiede uomini con una certa esperienza e una struttura ben rodata.

Prima però occorrono risultati sul mercato

Pertanto è facile ipotizzare che un eventuale ritorno dell’Alfa Romeo in Formula Uno avverrebbe non prima dell'anno 2020. Questo in quanto al momento è facile intuire come in realtà le priorità per il Biscione siano altre e cioè consolidarsi da un punto di vista commerciale. Questo dovrebbe avvenire grazie al lancio delle nuove vetture di cui appunto la berlina Alfa Romeo Giulia rappresenta solo l'antipasto, di quella che si preannuncia come una vera e propria rivoluzione.

Contemporaneamente si cercherà anche di riqualificare la rete vendita che in Europa vedrà strutture in comune con Jeep, come avviene ad esempio ad Arese. Negli Stati Uniti invece è probabile la collaborazione con Maserati.