Con l'uscita definitiva dalla produzione di Maserati Gran Cabrio e Gran Turismo che avverrà per la fine di quest'anno, sullo stabilimento di Modena della nota casa del Tridente si addensano nubi molto nere. Infatti, c'è grande preoccupazione da parte dei sindacati sulla sorte degli operai di questo storico stabilimento di FIAT Chrysler Automobiles. Attualmente non è prevista la realizzazione di nessun nuovo modello in questa fabbrica, e se le cose dovessero restare così, ci potrebbero essere delle conseguenze spiacevoli, da un punto di vista occupazionale, per tutti coloro i quali lavorano in quel luogo.
Basti pensare che già adesso si parla di oltre 120 esuberi. È un dato di fatto che, allo stato attuale delle cose, a partire dal prossimo anno in quest'impianto verrà prodotta una sola automobile e per di più di nicchia: Alfa Romeo 4C.
Le paure dei sindacati
Cesare Pizzolla, segretario della Fiom Cgil di Modena,sostiene che la situazione di Maserati nella città emiliana è molto grave. Tra l'altro, questa spinosa vicenda cozza con quanto dichiarato dal numero uno di Fiat Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne, che nelle scorse settimane aveva promesso la piena occupazione entro il 2018 per tutti gli stabilimenti italiani del suo gruppo. I sindacati hanno parlato con i vertici dell'azienda in merito a tale situazione.
La risposta di Fca è stata che per questo stabilimento, in futuro, oltre adAlfa Romeo 4C, verrà prodotto un altro veicolo extra lusso e di nicchia targato Maserati. Ma al momento questa soluzione non rassicura appieno i sindacati che, difatti, appaiono molto preoccupati.
A Modena c'è aria di sciopero
Infatti, anche se davvero in futuro dovesse arrivare un nuovo modello da produrre, di certo non si tratta di una cosa imminente, dunque per quanto riguarda l'anno 2017 c'è grande preoccupazione.
Inoltre, ci si chiede se la produzione di un altro modello di nicchia possa realmente soddisfare le esigenze di occupazione che lo stabilimento Maserati di Modena richiede. Proprio per questo motivo, diventa sempre più concreta l'ipotesi di organizzare uno sciopero. Si teme, infatti, per le ricadute che la questione potrebbe avere sul territorio, che già da un po' di tempo sta accusando una serie di difficoltà, a causa della crisi.