Nella giornata di ieri 17 aprile 2016, poco prima dell'inizio del Gran Premio di Formula Uno di Shanghai, il numero uno di Fiat Chrysler Automobiles, l'amministratore delegato Sergio Marchionne, nel corso di un'intervista ha parlato nuovamente del possibile ritorno di Alfa Romeo nella massima competizione automobilistica. Il Ceo di Fca ha dichiarato che la casa automobilistica del Biscione è nata con le corse e dunque è giusto che prima o poi torni qui. Ovviamente il numero uno del gruppo italo americano non si è sbilanciato sui tempi, ma ha fatto intendere come stia lavorando alacremente a questo clamoroso ritorno.

Il Biscione dunque molto presto potrebbe tornare ad affiancare Ferrari, con l'obiettivo portare in alto i colori italiani.

La casa di Arese prende il posto di Sauber?

Sergio Marchionne ha ancherisposto alla domanda di qualcuno circa il possibile accordo con Sauber per rilevare la scuderia svizzera, che attualmente si trova in grosse difficoltà economiche. Questo allo scopo di far così tornare in Formula Uno Alfa Romeo. La risposta di Marchionne è stata che questo accordo potrebbe essere preso in considerazione solo nell'ipotesi in cui qualcuno azzeri i debiti della scuderia elvetica. Dunque con questa risposta, l'amministratore delegato ha fatto intendere come qualche trattativa comunque sia in corso per rendere possibile un imminente ritorno della casa di Arese nella massima competizione sportiva.

Quando arriva la Giulia?

Nel frattempo segnaliamo come le attenzioni dei numerosi appassionati del noto brand motoristico italiano siano in questo momento concentrate più che sulla Formula Uno sull'esordio della nuova berlina Alfa Romeo Giulia. Questa nuova automobile dovrebbe arrivare in concessionaria tra la fine di maggio e gli inizi di giugno.

Al momento però non si sa ancora nulla per quanto riguarda il listino prezzi e la data di inizio delle ordinazioni. Questi infatti secondo quanto dichiarato dai vertici della casa milanese sarebbero dovuti essere svelati a metà aprile, ma ciò non si è verificato.