Le tecnologie ancora in fase sperimentale possono presentare problemi, è cosa risaputa. Succede un po’ in tutti i comparti tecnologici di avere a che fare con modelli difettosi. Ma quando si parla di automobili l’errore è meno perdonabile rispetto, ad esempio, al malfunzionamento di un cellulare. Sì, perché negli Stati Uniti nei giorni scorsi si è parlato a lungo della disavventura di Barrett Lyon, californiano, possessore di una Tesla Model X, il SUV che ‘si guida da solo’.
Auto intelligenti, ma poco affidabili (per il momento)
La Tesla Motors è stata una delle prime aziende al Mondo a proporre al grande pubblico auto intelligenti che risparmiavano la fatica di guidare.
Il sito web ‘Courthouse News Service’ (nello specifico la giornalista Barbara Wallace) ha raccontato per primo la storia di Lyon e della sua enorme disavventura con la Tesla Model X. Secondo l’uomo, la sua auto sarebbe letteralmente impazzita. Ha raccontato che quando si tocca accidentalmente il pedale del freno, le portiere posteriori (con apertura ‘ad ali di gabbiano’) si chiudono improvvisamente, anche quando ci sono passeggeri all’interno.
Le portiere, secondo il racconto di Lyon, a volte si sarebbero aperte anche ‘da sole’ all’interno del garage e in alcuni casi si sarebbero anche danneggiate o avrebbero danneggiato il garage stesso. I problemi non finiscono qua: la guida con AutoPilot, in pratica il punto forte delle auto Tesla, presenterebbe gravi malfunzionamenti durante le giornate di pioggia.
Addirittura, all’uomo è successo che l’auto si spostasse all’improvviso nella corsia opposta, causando pericoli gravi per l’incolumità di Lyon e degli altri conducenti. Male anche il touchscreen: il proprietario ha dichiarato che: “Non funziona il 90% delle volte, stesso discorso per il parcheggio automatico”. Tra le altre cose, lo sfortunato guidatore possiede nel suo garage altri due modelli Tesla: una Model S e una Roadster fatta a mano.
Vie legali
Si dice ‘entusiasta’ di queste due auto, ma il suo giudizio sul SUV della compagnia non lascia spazio a dubbi: “Quando si compra una macchina del genere, ovviamente, ci si aspetta che funzioni. Ma ho capito presto che questo modello non era pronto per essere messo sul mercato. E come se non bastasse, il centro assistenza appare impreparato a fronteggiare i problemi che stanno avendo questi modelli”.
Lyon ha poi concluso: “Secondo me è una bella macchina, ma al momento è parcheggiata. Nessuno la guida. Non è nient’altro che una decorazione”. L’uomo si è appellato alla ‘Lemon Law’ della California, la legge che permette ai consumatori, entro 18 mesi dall’acquisto, di farsi risarcire l’importo pagato (nel caso della Model X ben 165 mila dollari, poco più di 145 mila euro), più eventuali spese processuali, nel caso in cui la casa costruttrice non sia in grado di ripararla dopo ‘un numero ragionevole’ di tentativi. Lyon ha ufficialmente denunciato la Tesla, ora la parola spetta alla legge Californiana, che deciderà chi avrà ragione.