Secondo una rivelazione di un trafficante di umano‘pentito’, il network di trafficanti avrebbe due basi in Italia: Palermo e Roma. Da lì poi i migranti verrebbero smistati tra Italia e molti altri paesi dell’Europa. La rivelazione choc ci dice anche che quando i migranti non hanno il denaro sufficiente per il viaggio, verrebbero uccisi e affidati a un’associazione criminale di uomini egiziani che li privano degli organi e li rivendono al mercato nero.

L’iter della morte:

La denuncia di Nuredin Atta Wehabrebi avrebbe aiutato la Procura di Palermo ad arrestare 38 uomini responsabili del traffico dei migranti.

Le accuse che vengono mosse a questi veri e propri carnefici sono pesantissime e vanno dall'associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina all'esercizio abusivo dell'attività di intermediazione finanziaria, per arrivare all'associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Dietro al traffico di migranti infatti si celerebbe anche un enorme traffico di stupefacenti provenienti dall’Etiopia e classificati dall’Europa come droga pesante. Facile quindi immaginare il giro d’affari: milioni di euro di introiti.

Una vera e propria organizzazione criminale

Un traffico milionario deve necessariamente dotarsi di una organizzazione ed è proprio contro questa organizzazione e le sue cellule criminali che si sta cercando di agire.

Sembrerebbe che il Network che ha base a Roma, oltre a gestire i tratti che portano migliaia di uomini dalle coste africane alla penisola, si occupi anche di aiutarli a fuggire dai centri di prima accoglienza e a smistarli nel resto di Italia prima e nel Nord Europa poi. Il costo per la fuga è ingente: dai 10 mila ai 15 mila euro per arrivare in Italia e sbarcare con falsi documenti di matrimonio così da giungere legittimamente.

La maggior parte delle volte sono i parenti dei migranti a pagare contanti il trasferimento, e le somme vengono poi raccolte dall’organizzazione in negozi gestiti da extracomunitari, di cui ci informano gli inquirenti, tra i tanti, abbiamo una profumeria a Roma e un bar a Palermo.