Ritiro della patente per chi usa il cellulare in auto, sia per parlare che per mandare messaggi o fare selfie da inviare agli amici. L’intenzione del governo potrebbe diventare legge grazie ad un decreto da emanare già nel prossimo mese di maggio, senza aspettare le modifiche del Codice della strada.
L’argomento è stato portato all’attenzione dei media dal vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, che ne ha parlato nel corso del Salone della Giustizia, svoltosi nei giorni scorsi, alla presenza del sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri e del direttore della Polizia Stradale Giuseppe Bisogno.
Le novità per chi usa il cellulare alla guida: multe e ritiro della patente
‘Chi usa telefoni cellulari, smartphone, tablet o apparecchi simili deve essere sanzionato con pene più severe, fino al ritiro della patente per un determinato periodo di tempo’. Le parole del viceministro Nencini anticipano un annunciato confronto con il Ministero degli Interni sul tema della sicurezza stradale che potrebbe dare vita ad un decreto legge contenente la novità del ritiro della patente per un periodo da 1 a 3 mesi per chi viene sorpreso ad usare il cellulare mentre è alla guida.
Attualmente, le sanzioni previste per questa infrazione prevedono una multa tra i 160 e i 646 euro, che possono diventare 112 euro se la sanzione viene pagata entro cinque giorni, e la decurtazione di 5 punti dalla patente.
La sospensione della patente è comunque prevista, ma solo in caso di reiterazione dell’infrazione, mentre con la novità in arrivo scatterebbe già alla prima rilevazione.
Giro di vite per gli automobilisti
Il giro di vite che si annuncia per gli automobilisti che hanno la pessima abitudine di parlare al cellulare o farsi selfie mentre sono alla guida si annuncia pesante, anche perché la nuova norma risulterebbe rafforzata dalla progressiva diffusione del nuovo autovelox Trucam, un rilevatore portatile dotato di telecamera ad altissima definizione in grado di riprendere gli automobilisti ad oltre un chilometro di distanza, anche di notte.
La prova dell’infrazione diventa in questo modo inoppugnabile.
Il provvedimento, secondo il viceministro Nencini, dovrebbe rappresentare un importante passo avanti verso una maggiore sicurezza stradale in quanto, secondo le statistiche, almeno il venti per cento degli incidenti stradali sono provocati da distrazioni dovuti all’uso del cellulare da parte di chi guida.