Sono ormai trascorsi diversi giorni da quando Pino Daniele ci ha lasciato. Il cantautore napoletano ha lasciato un'eredità musicale imponente, poesie in musica che ne hanno sancito l'ascesa nell'Olimpo della cultura partenopea, tra il grande Eduardo e l'amico Massimo Troisi. Dal mondo della musica a quello dello spettacolo, passando per quello della cultura, tutti hanno avuto un dolce pensiero per il mitico Pino. Nonostante la grandezza del personaggio, nelle fasi immediatamente successive alla scomparsa del cantante, sono sorte molte polemiche.
Anzitutto il luogo dei funerali: da quanto si apprende, la volontà del cantante era di "riposare" lontano dalla sua Napoli, città che tanto ha amato ma dalla quale già in vita si era allontanato. Molti hanno visto in questa scelta una sorta di tradimento, ma qualunque sia la motivazione che si cela dietro tale decisione, è dovere di tutti rispettarla fino in fondo.
Si è deciso di fare alla fine un doppio funerale, uno a Roma e uno nella sua Napoli, dove migliaia di fan hanno applaudito il feretro sulle note di "Napul'è". E anche qui altre polemiche, alimentate dai "soliti noti" che hanno stigmatizzato l'amore dei napoletani, definendo le scene di commozione della gente a Piazza Plebiscito come pura sceneggiata prestata alla retorica.
Di quello che possano pensare i vari Salvini, Lucarelli e Lerner onestamente poco importa, del resto ognuno ha diritto ad avere le proprie idee. Allo stesso modo, però, attaccare una città nel momento in cui piange uno dei suoi figli più adorati, può essere definito a ragione un atto vile e meschino.
Fortunatamente, le polemiche verranno spazzate via dal tempo.
Quello che resterà per sempre nei cuori dei napoletani e di tutti gli amanti della buona musica sono le canzoni di Pino Daniele, pezzi che raccontano le difficoltà di un popolo che non conosce la sconfitta e che è pronto sempre a rialzarsi, di una Napoli trattata come una carta sporca, ma che riesce a risplendere grazie a suoi mille colori.